PR_374_2013 - page 37

progettare 374
SETTEMBRE
2013
37
sviluppo una figura professionale
dedicata: il manager dell’innova-
zione aperta o ‘Open Innovation
Manager’. Vediamo di che cosa
si tratta. Nella sede produttiva di
Biandronno, in provincia di Vare-
se, chi si occupa di innovazione di
prodotto è Enrica Monticelli. Nata
a Ivrea 43 anni fa, laureata in Fisica
nel 1995 a Torino e sposata con due
figli, è in forza a Whirlpool Emea
dal 1997, dove si è prima dedica-
ta allo sviluppo, successivamente
alla gestione di progetti innovativi
nell’ambito food. Oggi si occupa di
sviluppo, a livello globale, di piani
di ricerca collaborativi attraverso
l’approccio di open innovation e di
programmi di ricerca finanziati da
fondi governativi.
Perché innovare?
“Ci sono varie dinamiche che spin-
gono le aziende a investire in inno-
vazione, anche quelle dei comparti
considerati maturi - ha esordito
Monticelli -. Lo scenario che abbia-
mo di fronte comprende da un lato
la competizione a livello globale che
è in continua crescita, il raggiungi-
mento degli obiettivi imposti dalle
aziende è sempre più complesso e
dall’altro un cambiamento sociale
con masse di persone che si sposta-
no da un Paese all’altro con culture
e conoscenze differenti”.
Naturalmente il web e i social net-
work hanno contribuito in modo
determinante alla diffusione del
pensiero in tempi rapidissimi. In-
somma, il consumatore è diventato
più esigente, più informato, più con-
sapevole delle proprie scelte quan-
do deve acquistare un prodotto.
Questi fattori, per un’azienda come
Whirlpool, non sono cosa da poco.
Sebbene l’innovazione sia un fe-
nomeno complesso e ancora poco
indagato nelle sue relazioni con la
crescita economica e l’occupazio-
ne, essa rappresenta un obiettivo
comune delle politiche di sviluppo
economico nazionali ed europee.
Nel triennio 2008-2010 (fonte Istat),
rispetto a quello precedente, la quo-
ta di imprese innovatrici registra nel
complesso una modesta riduzione
(da 32,0 a 31,5%). Tuttavia, a livello
settoriale si registrano andamenti
diversi: nell’industria la percentuale
di imprese innovatrici aumenta di
due punti percentuali, mentre nelle
costruzioni e nei servizi diminuisce.
L’Italia, nel triennio sopra citato,
con il 38% di imprese innovatrici
si colloca sopra la media europea
(35,5%). L’attività di ricerca e l’ac-
cesso alle tecnologie dell’informa-
zione sono riconosciuti come moto-
ri fondamentali dell’economia della
conoscenza e assumono un ruolo
basilare nelle strategie di sviluppo.
“Oggi - prosegue Monticelli - le
imprese più avvedute spingono per
un’innovazione radicale dei propri
prodotti e non incrementale. Ciò è
necessario per mantenere le quote
di mercato e proteggere i prodotti
dall’essere copiati”. E ha continua-
to: “L’innovazione radicale permet-
te di avere un ampio margine di
differenza tra i prodotti moderni e
quelli non all’avanguardia. Differen-
za che si evidenzia soprattutto nella
tecnologia che risiede in un ogget-
to. Infine, ma non per questo meno
importante, design e innovazione
di processo, quindi diminuzione
del time to market, aumentano il
grado di appeal nei confronti del
potenziale acquirente”.
Il manager per l’innovazione
Come la figura del manager per
l’innovazione ‘aperta’ si organizza
per trovare le soluzioni più adat-
te alle richieste del mercato? Le
grandi aziende oggi, non possono
più pensare di affrontare le sfide
tecnologiche affidandosi esclusiva-
mente alle risorse interne. Non lo
possono fare per ragioni di soste-
nibilità economica e per l’oggettiva
impossibilità di avere in forza tutte
le professionalità di area scientifi-
co-tecnologica che occorrerebbero.
‘FirePlace’, è un concept di
Whirlpool costituito da una tavola
di cottura multifunzionale e una
cappa che può essere adattata
all’uso e regolata in altezza. Al
centro del tavolo un piano di cot-
tura, che interagisce con la cappa,
emette frequenze di luce e il cibo,
grazie a speciali sensori, cuoce alla
temperatura ideale.
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