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SCENARI
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progettare 374
SETTEMBRE
2013
scenza e disponibilità di materiale. È
per questo che “per gli anni a venire
abbiamo in programma la creazione
di una rete di vendita per il Triveneto,
una su Vicenza e poi il progetto riven-
ditori per le altre zone d’Italia”. Metà
fatturato dell’azienda nello scorso an-
no è stato realizzato nel Triveneto e di
questo, 2,2 milioni di euro solo nella
provincia di Vicenza. Le altre zone in
cui l’azienda sta crescendo molto so-
no la Lombardia e l’Emilia Romagna.
“L’obiettivo di Fridle è aumentare la
presenza nei luoghi ancora scoperti,
con l’aiuto dei rivenditori perché solo
loro conoscono il tessuto industriale
della zona”, spiega.
La Lombardia, dopo l’esperienza della
filiale aperta e poi chiusa, resta una
regione nella quale ci sono clienti uti-
lizzatori importanti ma Arianna Fridle
resta ancorata all’idea dei rivenditori
e per fare ciò che ha in mente cita
spesso i termini: magazzino, fatturato
e margini. Una visione che le nasce
anche dalla sua esperienza in azienda
nel settore acquisti. “Fridle nasce nel
1979 con l’oleodinamica: vendevamo
tubi e raccordi e in seguito ci siamo
specializzati in guarnizioni. Oggi sia-
mo una società che distribuisce più
marchi ma siamo specializzati sulle
guarnizioni”, ribadisce. E sul mul-
timarca, ricorda il padre. “Fu un’il-
luminazione di mio padre quella di
non concentrarsi su un fornitore ben
determinato ma diversificarli, perché
lui voleva offrire al cliente quello che
richiedeva. I nostri ingegneri e proget-
tisti mettono a disegno guarnizioni di
tutte le marche. Così, abbiamo deciso
di lavorare con tutti e, dopo le diffi-
coltà iniziali dovute alle perplessità di
qualche fornitore - ricorda Fridle - a
lungo andare, soddisfacendo i biso-
gni dei clienti e con costanza, siamo
diventati, ad esempio, i più grandi
distributori di Trelleborg in Italia. I
nostri fattori critici di successo, oggi,
sono il magazzino assortito con molte
tipologie di prodotto, la consulenza
attraverso l’uso dei codici e il saper
proporre la guarnizione giusta con i
lead time giusti”.
Estero con l’e-commerce
Obiettivo futuro di Arianna Fridle è
l’estero con il potenziamento dell’e-
commerce. “I nostri fornitori ci chie-
dono di andare all’estero a vendere.
Stiamo implementando uno studio
per l’estero sia in Europa sia oltre Eu-
ropa - indica -. A oggi, fatturiamo circa
100mila eurodi export e per fare di più
usciremo con un nuovo sito Internet
e l’e-commerce perché all’estero si
lavora così”. Oltre al problema della
lingua, che risulta problematica specie
se si deve dare una consulenza tecni-
ca, resta il problema degli alti costi di
trasporto e delle persone di vendita.
“Per fare un buon fatturato estero ser-
vono più account perché i clienti sono
ancora pochi. Fare e-commerce non
è una passeggiata - spiega - perché
si tratta di considerare sia la nostra
mole di magazzino: 2,7 milioni e per
fare e-commerce dovremmo prezzare
tutti gli articoli e questo rischierebbe
si incidere sia sulle marginalità, sia
sulla concorrenza interna proprio sui
prezzi. Faremo in modo che i clienti
che si loggheranno sul sito abbiano la
possibilità di vedere i loro specifici li-
stini e prezzi. Ma ripeto, l’e-commerce
sarà uno strumento prevalentemente
sull’estero e il nostro punto di forza
sarà solo il magazzino”.
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