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INCHIESTA

richiesto e grado di incertezza. Pensiamo che NordAmerica,

Cina-Sud Est Asiatico e Russia restino i mercati su cui focaliz-

zarsi nel medio termine”.

“L’incertezza geopolitica incide per il momento, e speriamo

ancheper il futuro, abbastanzapoco - diceDordoni - . Molto

più pesante è l’incertezza geo-economica che tende a bloc-

care gli investimenti medio grandi. I mercati di sbocco sono

guidati da una attenta analisi dei nuovi progetti nei settori

applicativi comequelloaeronautico, automobilisticoecc. che

si sviluppano in tutto il mondo industriale. I mercati più im-

portanti in via di sviluppo continuano a essere comunque

quelli del Far East”. Interviene Arabnia: “Oggi ci sono pochi

Paesi che possono dare una sicurezza politica. Per Geico,

l’approccio è relativamente semplice. I produttori di auto

sono relativamente pochi e facili da individuare. Per questa

ragione, le analisi fatte da Geico si basano sulle potenzialità

degli investimenti dei produttori, e non sulle potenzialità di

un Paese specifico”.

“In primo luogo bisogna avere strategie commerciali ben

definite - diceViscardi -, possibilmente sostenutedaanalisi di

mercato e settoriali. Per noi, i driver da considerare sono cer-

tamente legati alle economie locali e agli scenari geopolitici,

ma anche ai sistemi produttivi e al contesto manifatturiero.

Questi aspetti sonoda coniugare con i nostri obiettivi mirati,

ovvero specifici settori industriali e specifiche tecnologie. In

ogni caso, il modo migliore per farsi un quadro reale della

situazione è vedere le cose con i propri occhi e ‘vivere’ il mer-

cato. Per questoCosberg investeparecchie risorseper visitare

il mondo a caccia di nuovi stimoli e nuovi input. Fiere, con-

vention, progetti di internazionalizzazione e di open inno-

vation: sonoattività che seguiamodirettamenteper cogliere

nuove opportunità, potenzialità e nuove sfide”.

Nel mondo, ma radici territoriali.

Le imprese italiane più

dinamiche sono diventate delle vere e proprie multinazio-

nali tascabili. Quanto è importante, per far crescere un’a-

zienda, il distretto industriale di appartenenza?

“Jobs - dice Dordoni - presente nel distretto industriale delle

macchine utensili dell’Emilia Romagna, può godere delle at-

tività di ricerca del LaboratorioMusp, nato proprio con que-

sta finalitàoltrea fornire formazionee supportoalleaziende

del settore per sostenerne la competitività sui mercati inter-

nazionali. Inoltre, Jobs non è solo una multinazionale tasca-

bile, ma l’appartenenza a una vera e propriamultinazionale

le permette di coprire l’intero mercato globale con una rete

commerciale capillare e con una gamma completa di pro-

dotti e servizi”. Sempre nel distretti piacentino, Colombi

prende la parola: “Il distretto industriale in cui operiamo è

divenuto, attraverso l’attività pluridecennale di Mandelli, la

‘culla’ tecnologica italiana dei centri di lavoro/FMS. Ciò ha

assicurato la creazione nel tempo di una rete di competenze

progettuali e tecnico produttive uniche, a cui si aggiungono

quelle scientifiche del TecnoPolo di Piacenza, in cui opera

il LaboratorioMusp, di cui Mandelli è socio fondatore, che si

occupa di ricerca applicata nellemacchine utensili”.

“A caratterizzare la crescita di MCM - prosegue Giovanelli

- ci sono anche gli investimenti in infrastrutture, personale

e tecnologia. In questo quadro, che riteniamo continuare

per i prossimi anni, stiamo operando da un lato per conso-

lidare tutti gli elementi positivi esistenti e dall’altro lato per

introdurne altri di carattere più manageriale, necessari a

un ulteriore aumento della competitività. Grazie al know-

how dell’unità produttiva italiana, la collaborazione con la

controllante Rifa è solo di tipo finanziario, mentre rimane

completamente autonoma dal punto di vista produttivo, in-

dustrialee commerciale. Inquestomodo il cuoredell’azienda

rmo

giugno/luglio 2016

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