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rmo

maggio 2015

dell’export di macchine utensili taiwanesi, si distingue

segnando un incremento di ben il 63,2 %.

Prima di arrivare a questi numeri, secondo il ceo di

Tmtf (Taiwan Machine Tool Foundation), C. C. Wang,

l’industria delle macchine utensili di Taiwan era stata

influenzata dalla profonda crisi che aveva attraversato il

Vecchio Continente e dal calo delle importazioni in Cina.

L’export era diminuito drasticamente nella seconda

metà del 2013, e questo aveva portato a un ovvio ridi-

mensionamento di produzione e ordinativi. Per definire

meglio l’ordine di grandezza di questo ridimensiona-

mento, diciamo che nel 2013 il valore della produzione

era stato ridotto di circa il 16 % rispetto all’anno prece-

dente, raggiungendo solo i 134,4 miliardi di dollari NT,

mentre il valore dell’esportazione era sceso del 16,2 %

rispetto al 2012, arrivando a 3,548 milioni di dollari USA.

Dati e numeri dell’import.

Sul fronte delle importa-

zioni di macchine utensili, nello stesso periodo tra gen-

naio e novembre 2014, i numeri parlano di 669,6 milioni

di dollari, pari a un incremento rispetto allo stesso pe-

riodo dell’anno precedente, del 13,2 %. Nello specifico

si registra una crescita dell’8,9 % delle macchine da ta-

glio, e un calo del 5,1 % di quelle per la lavorazione e

formatura, con dati che comunque si diversificano ul-

teriormente passando a una lettura più articolata delle

tipologie di macchinari.

Le statistiche dell’import permettono di concludere che

le industrie tradizionali, quali quelle dei componenti di

precisione e della lavorazione dei metalli, si confermano

in stabile crescita. Mentre le industrie hi-tech - semicon-

duttori, informatica, elettronica, comunicazione, foto-

voltaico ecc. - seguono un andamento ondivago, con

una forte crescita nelle richieste nel biennio 2010-2011,

un rapido calo nel 2012, una ritrovata stabilità nel 2013

e una concreta possibilità di crescere di nuovo nell’anno

appena concluso.

I Paesi che brillano nell’import verso Taiwan, nel periodo

tra gennaio e novembre 2014, sono il Giappone, che 353,9

milioni di dollari occupa il 52,9 % del mercato (incremento

del 19,1 % rispetto all’anno precedente); la Germania, con

12,6 % della quota di mercato (incremento del 25,2 %),

e in terza posizione la Cina, con l’8,1 % del mercato e un

incremento del 25,2 %. L’Italia è in nona posizione, con

un valore di 12,8 milioni di dollari, e un calo significativo,

nell’ordine del -49,7 %.

Conclusioni.

In chiusura è possibile prevedere che la

richiesta di macchine utensili a Taiwan crescerà ancora

e per questa ragione i principali produttori di Asia, Eu-

ropa e Nordamerica faranno bene a tenersi pronti, con-

siderando, tuttavia, che l’industria taiwanese del settore

lavoro molto sugli ordinativi urgenti, che richiedono

elevate capacità di reazione e consegna da parte delle

compagnie. Le difficoltà maggiori per l’industria locale

restano una moneta troppo forte rispetto al dollaro USA;

l’accordo di libero scambio delle macchine utensili core-

ane verso il mercato europeo dal luglio 2011 e il mercato

Asean dal marzo 2012; il Cepa (Comprehensive Economic

Partnership Agreement) siglato tra Corea del Sud e India,

che favorisce l’esportazione di macchine utensili coreane

verso il mercato indiano. Un forte impatto sull’esporta-

zione di macchine utensili taiwanesi, infine, lo avrà anche

l’FTA sottoscritto il 25 febbraio tra Cina e Corea del Sud.

La conclusione delle trattative, avviate nel maggio del

2012, segna l’avvio di uno dei più grandi volumi di scam-

bio commerciale della Cina, che abbraccia una gamma di

settori commerciali pressoché completa.