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GiulianoRadiceèdirettore

commercialedi Pietro

Carnaghi SpA. Classe

1974, laureato inEconomia

AziendaleallaBocconi di

Milano. Dopo treanni di

esperienza inNetwork

Italy, softwarehouse

natanel 1999, nel 2000entra inPietroCarnaghi

comeareamanager.Oggi Radice rappresenta in

azienda laquartagenerazione imprenditoriale,

affiancando il padreFlavio, amministratore

delegatodell’azienda,mentre lamadre,Marisa

Carnaghi, ricopreattualmente il ruolodi presidente

della società. AdrianoeStefaniaCarnaghi (terza

equartagenerazione) sonoattivi nell’area

commercialeeamministrazione.

25

rmo

maggio 2015

Giuliano Radice

Parliamodi risorse umane, e inparticolare dello spazio che

lavostraorganizzazionedàallegiovanileve:quantoPietro

Carnaghi investe nei giovani e nei nuovi talenti?

“I nuovi talenti sono molto importanti nella nostra

strategia, e per questo abbiamo investito molto nelle

giovani figure professionali. Personalmente, sono un

forte promotore del motto ‘largo ai giovani’. Lo dico

perché so quanto entusiasmo e passione servono nel

nostro lavoro, oltre a solide competenze, e prima si

comincia a fare esperienza, prima l’azienda ne avrà

beneficio. Attualmente abbiamo fatto importanti in-

serimenti di giovani figure in diverse aree, sia in campo

di ricerca e sviluppo, che di tecnologie di lavorazione e

di gestione della produzione. L’inquadramento di que-

ste figure è una fase delicata nella vita di un’azienda,

e rappresenta al contempo una preziosa opportunità

di arricchimento. Molto importante in questa fase è

curare la loro piena integrazione con le metodologie

di lavoro consolidate in azienda. Così come, allo stesso

tempo, serve che anche l’azienda sia pronta a cogliere

le opportunità che ogni nuova visione può portare, in

quanto da questa sinergia viene un arricchimento re-

ciproco che riteniamo davvero vitale per la salute e il

prosperare dell’azienda”.

Quantocontal’innovazionepervoi,ecomesonostrutturate

le vostre attivitàdi ricerca e sviluppo?

“In Pietro Carnaghi abbiamo una costante e continua

linea di investimento aperta sulla ricerca e sviluppo.

Oggi siamo alla vigilia di importanti cambiamenti a li-

vello di impiego materiali, cinematiche e automazioni.

Stiamo lavorando molto. Siamo sempre in spinta

su due livelli: uno di implementazione delle tecno-

logie del prodotto, ad esempio utilizzando nuove

trasmissioni motore tipo direct drive, e l’altro, molto

più pioneristico, riguarda lo sviluppo di nuove tec-

nologie che potranno avere applicazione in un vi-

cino futuro, e mi riferisco ad esempio all’impiego di

nuovi materiali strutturali. Per perseguire l’obiettivo

di mantenere sempre alto e all’avanguardia il livello

tecnologico e la portata innovativa delle nostre mac-

chine, ci avvaliamo anche di numerose collaborazioni

con diversi centri, come l’intensa collaborazione con

il dipartimento di beni strumentali del Politecnico di

Milano, o quella con l’università di Trento, per l’am-

bito di applicazioni di lavorazione, e all’estero con

l’università tedesca di Aachen”.

ComesipreparaPietroCarnaghiadaffrontareilfuturo?

“Diversi sono gli investimenti strategici in corso. Ulti-

mamente abbiamo sviluppatomolto la parte relativa

ad automazione e software, lanciando nuovi pro-

dotti di gestione celle di automazione. Oggi infatti

è sempre più importante poter contare su soluzioni

flessibili e al massimo della personalizzazione. Il li-

vello raggiunto da Pietro Carnaghi in questo campo

è molto elevato, grazie anche agli ultimi 5 anni in cui

ci siamo dedicati con impegno allo sviluppo di solu-

zioni FMS sofisticate. Abbiamo elaborato sistemi di

gestione della produzione completamente customiz-

zabili e potuto testare molteplici integrazioni nelle

nostre linee FMS di accessori e macchine, per poter

avere una soluzione multimachining di altissimo li-

vello. Oggi i clienti chiedono sempre di più pacchetti

completi: intendo non solo il macchinario, ma anche

il service, l’affidabilità e le tecnologie di lavorazione.

Nel valutare progetti importanti, i clienti si sono

evoluti, implementando nuovi metodi di selezione

dei fornitori. Per questo, negli ultimi anni abbiamo

perfezionato la nostra struttura e dinamica commer-

ciale, consolidando le competenze da utilizzare nel

processo di vendita”.

Quali sono, infine, le aree geografiche che vedete oggi più

interessanti?

“Cina e USA restano Paesi importanti per noi, ma

importanti risultati arrivano anche dall’Europa.

Oggi però lavoriamo molto bene anche in Italia, e

molto più che in passato. Questo ci conforta tanto,

perché crediamo molto nelle aziende italiane: perso-

nalmente, sono veramente orgoglioso del nostro si-

stema manifatturiero, che in mezzo a mille difficoltà

lotta per continuare a competere. E lo sta facendo

con successo”.