Rivista_di_Meccanica_Oggi_172 - page 45

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settembre 2013
I
costruttori italiani di macchine utensili credono nella
EMO, chedovrebbe rilanciare il settore, eal contempo
si fermano a riflettere e a confrontarsi. In che modo?
Dando vita alla prima Assise del mondo della macchina
utensile, che si svolgerà a Milano, a novembre, e sarà
un laboratorio di idee e proposte per ‘vivere il futuro’
(questo il claim). Ci racconta tutto questo Luigi Galda-
bini, presidente di Ucimu-Sistemi per Produrre, che allo
stesso tempo fa un bilancio della sua esperienza ai ver-
tici sell’Associazione, a un anno dalla sua nomina.
Ingegner Galdabini, a oltre un anno dalla sua nomina a
Presidente dell’Ucimu, possiamo fare un bilancio?
“Entrare a far parte di una associazione di categoria
così prestigiosa quale è Ucimu-Sistemi per Produrre
è stato per me, fin da subito, motivo di orgoglio oltre
che grande stimolo professionale. Dal giorno in cui la
mia società decise di associarsi, mi sentii parte di un
gruppo coeso di imprenditori con molte esperienze e
conoscenze proprie e con tanta voglia di condividerle.
Il senso di appartenenza e l’opportunità di confronto
tra realtà simili ma non identiche, sono i due aspetti che
piùhoapprezzatodell’esserepartedi Ucimu-Sistemi per
Produrre. Proprioquesti elementimi hanno spintoa fre-
quentare sempre di più l’associazione, a entrare a far
parte del consiglio direttivo, quale membro del board,
poi vicepresidente e infine ad accettare la proposta di
candidarmi alla presidenza. E in effetti su questi prin-
cipi: il dialogo e la collaborazione, ho inteso costruire il
mio percorso di presidente. Sono stato eletto alla guida
dell’associazione nel giugno del 2012, quando l’indu-
stria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e
automazione si era lasciata alle spalle la crisi del 2009
e veniva da un biennio di crescita. Oggi il contesto è
nuovamentemutato rispetto a un anno fa e l’Italia, per
quanto riguarda il consumo, sta manifestando tutta la
sua debolezza, anche perché il contesto in cui si trova a
operare l’industria costruttrice di macchine utensili non
è sicuramente dei migliori”.
L’export per le imprese italiane rimane la locomotiva del
settore…
“Quello che dice è senz’altro vero, a inizio luglio la nostra
annuale assemblea dei soci ha certificato che il settore,
nel 2012, ha visto crescere la produzione dell’1,3%, con
un record delle esportazioni (3,62 miliardi di euro), salite
dell’11%. È evidente che è proprio l’export ormai la fonte
di sostegno delle imprese italiane, dato che il rapporto
export/produzione è salito al 75%mentre il consumo in-
terno è calatodell’18,1%. Ucimuda sempre supporta l’at-
tività di internazionalizzazione delle aziende, attraverso
l’organizzazione di collettive italiane a fiere estere e pro-
getti speciali. Tra i più recenti penso a ‘Piattaforma India’
a ‘Machines Italia in India’ o all’iniziativa ‘Uomo Ucimu
in Cina’. Inoltre l’associazione svolge un’intensa attività
di studio dei mercati emergenti, dei conconcorrenti e dei
canali distributivi. Le esportazioni però, per quanto ecce-
zionali, non ci devono trarre in inganno, non possiamo
rinunciarealmercato interno, un’impresa, per essere sana
e competitiva deve essere inserita in un contesto forte, in
una filiera completa, in un sistema Paese efficiente.
Come fotografa il momento attuale?
“Senza dubbio un momento critico, involuto, che neces-
sita di una scossa importante sotto tanti punti di vista,
tutte le parti in causa, imprenditori, associazioni, istitu-
zioni, sono chiamate ad un impegno particolare. Nel
primo trimestre del 2013, il nostro indice degli ordini ha
segnato un calo pari a circa il 10% rispetto allo stesso
periodo dell’anno passato, numeri che dimostrano la de-
bolezza del mercato domestico. In prospettiva possiamo
sperare in un recupero della raccolta degli ordini a partire
da settembre, non prima, sempre che le misure inserite
nel ‘decreto del fare’ trovino attuazione e siano dotate di
adeguate risorse economiche.
Ecco, parliamo di questo decreto recentemente proposto
dal dal Governo Letta?
“Siamo molto soddisfatti per l’introduzione nel ‘Decreto
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