MATERIALI
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progettare 384
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OTTOBRE
2014
guadagnando alcuni preziosi posti
per i passeggeri, sia di migliorare
l’aerodinamica, adottando una prua
molto più affusolata. Questo oltre al
vantaggio strutturale dovuto all’eli-
minazione dei finestrini, già descritto
in precedenza. Ovviamente i piloti
devono avere la possibilità di ve-
dere cosa succede all’esterno, che
verrebbe garantita da un sistema di
telecamere e schermi. Tutto questo
è previsto da una richiesta di brevet-
to presentata di recente negli Stati
Uniti dal consorzio europeo Airbus,
e intitolata ‘Aircraft with a cockpit
including a viewing surface for pilo-
ting which is at least partially virtual’
(aereo la cui carlinga include una
superficie di visualizzazione per pilo-
taggio che sia almeno parzialmente
virtuale). Il documento spiega che la
carlinga potrebbe essere collocata in
varie posizioni, per esempio sotto
la cabina dei passeggeri (in quello
che tradizionalmente è il vano di
carico), o all’interno dello stabilizza-
tore verticale. Ma non si esclude di
mantenerla nella posizione attuale,
anche se con superfici trasparen-
ti molto più ridotte per migliorare
l’aerodinamica. I piloti avrebbero a
disposizione un grande schermo vi-
deo con possibilità di funzionamento
olografico. Secondo i progettisti di
Airbus, questa soluzione darebbe
ai piloti una visibilità anche migliore
rispetto agli aerei tradizionali, per-
mettendo di avere sullo schermo una
visuale più ampia rispetto a quella
convenzionale, o persino immagi-
ni girate da telecamere posizionate
negli aeroporti, dando ai piloti la
possibilità di farsi un’idea delle con-
dizioni della pista prima di iniziare
l’atterraggio. Certo, resta il fatto che
un sistema di questo tipo, per quan-
to costruito in modo ridondante,
si può guastare, a differenza di un
finestrino. E restano ancora da ve-
dere le reazioni dei passeggeri e dei
piloti di fronte a quello che, comun-
que, per ora resta solo un progetto.
Un jet già in costruzione
Le fusoliere senza finestrini non sono confinate nel regno dei concetti di futura e incerta applicazione,
ma sono una realtà che sta già per entrare in fase operativa. L’azienda aeronautica statunitense
Spike Aerospace, basata a Boston, ha infatti annunciato già nello scorso febbraio di avere avviato
la costruzione di un jet privato supersonico senza finestrini nella cabina, che prevede di mettere sul
mercato entro la fine del 2018. Denominato S-512, il jet sarà lungo 40 m con un’apertura alare di
18 m, e dovrebbe essere in grado di trasportare 12-18 passeggeri, raggiungendo una velocità mas-
sima di Mach 1,8 (quella di crociera sarebbe di Mach 1,6). Proprio l’assenza dei finestrini dovrebbe
permettere al velivolo di raggiungere velocità supersoniche senza gravi problemi di turbolenza,
dimezzando di fatto i tempi di volo rispetto agli aerei attuali: dovrebbero bastargli tre ore per andare
da Londra a New York, e sei ore per andare da Los Angeles a Tokyo. L’autonomia di volo dovrebbe
essere di 7.400 km, anche se potrebbe essere ridotta a causa dei rigidi regolamenti statunitensi, che
impediscono di superare la barriera del suono su aree abitate. L’eliminazione dei finestrini, secondo
l’azienda, consentirà anche di risparmiare sui costi di costruzione, permettendo all’aereo di essere
venduto a un prezzo di circa 80 milioni di dollari, non elevatissimo per un mezzo di questo genere
(ovviamente l’uso privato sembra da escludere, ma grandi aziende con la necessità di far attraversare
di frequente gli oceani ai propri dirigenti potrebbero essere interessate). Secondo Spike Aerospace il
progetto dell’S-512 include numerose tecnologie all’avanguardia, tra cui avionica avanzata, materiali
compositi e un nuovo propulsore. Ma la cosa più spettacolare dovrebbe essere il design della cabina
passeggeri, le cui parete sarebbero interamente coperte da schermi curvi molto sottili. I passeggeri
potranno scegliere se godere dell’ampia vista panoramica catturata dalle telecamere esterne, se far
proiettare panorami di altro genere o se ridurre la luminosità al minimo per poter dormire.