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INCHIESTA
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progettare 383
SETTEMBRE
2014
che a raccogliere dati per tracciare
l’impiego a livello di rete, tutte fun-
zioni al momento ancora allo stato
progettuale. Esistono poi un modo
2, che prevede una in-cable Control
box, un generatore di segnali che
svolge tutte le funzioni della co-
lonnina, e infine un modo 4 per la
ricarica rapida in corrente continua
con sistema chiamato ChadeMo.
“Attualmente la Comunità europea
sta lavorando per giungere a una
unificazione - spiega Camilli -, ma
ci vorrà ancora forse un anno pri-
ma che vi si giunga, anche se ciò
non rappresenta un problema in
quanto i costruttori possono garan-
tire piena interoperabilità fornendo
tutti i cavi, le prolunghe e le prese
necessari”.
Incentivi all’elettrico
Intanto, anche il panorama legislati-
vo italiano si muove nel senso della
mobilità elettrica: fino al 2015 il De-
creto crescita stanzia 120 milioni di
euro per l’acquisto di veicoli a bas-
se emissioni, comprese però anche
le altre categorie a basso impatto,
gas, metano e GPL. Nello specifico,
dei 50 milioni di fondi statali per il
2013, 35 sono destinati alle aziende,
nella forma di un incentivo pari a
un massimo di 5mila euro, per ac-
cedere al quale l’azienda deve però
rottamare un veicolo che abbia 10
anni, appesantimento che il Cives
si sta impegnando a far togliere.
Altri 15 sono destinati a privati che
acquistano un veicolo ecologico,
dei quali 5 milioni nello specifico
per elettrici (veicoli con emissioni
fino a 50 gr di Co
2
), con 2.500 euro
dal venditore e 2.500 dal Ministero,
per un totale di 2.000 veicoli nel
2013, già tutti venduti. Il Decreto
nel 2012 ha inoltre stanziato 20
milioni per la messa in atto di un
piano infrastrutturale di colonnine
di ricarica da parte delle ammini-
strazioni pubbliche, mentre dal 1°
giugno 2014 un’altra disposizione
prevede l’obbligo di un punto di
ricarica per auto elettrica per ogni
posto auto in edifici non residenzia-
li superiori ai 500 m
2
. “Rispetto alle
esperienze in altri Paesi europei,
c’è ancora molto da fare - conclude
Camilli -: pensiamo all’Estonia, che
ha inaugurato una infrastruttura
di ricarica con postazioni ogni 50
km, o alla Danimarca, dove è nato
un gestore dedicato alla mobilità
elettrica.
Con il Cives stiamo cercando di
lavorare con le commissioni mini-
steriali perché l’anno prossimo si dia
un incentivo superiore all’industria
dell’elettrico e ibrido, e meno al
termico ecologico, le cui economie
di scala industriali sono già state
ottenute.
Così come ci stiamo impegnando
per far sì che il prossimo anno i fon-
di per l’infrastruttura vengano dati
anche ai privati, affinché la mobilità
elettrica possa finalmente decollare
anche nel nostro Paese”.
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