PR_375_2013 - page 90

RICERCA
chine che implementano processi di frantumazione, se-
parazione meccanica e ispezione. Le schede elettroniche,
provenienti dalla cella 2mediante trasportatoremeccanicoa
nastro, sono convogliate aunprimo stadiodi frantumazione
monoalbero Erdwich. In seguito, la mixture è trasportata
allo stadio di vagliatura. Nella prima parte della cella il siste-
ma di trasporto meccanico è pertanto rigido e non prevede
flussi alternativi. La seconda parte dell’impianto, invece,
è stata progettata nell’ottica della massima flessibilità nel
routing: ogni macchina può ricevere e dirigere materiale
da/a qualunque altra macchina integrata nella cella. Una
delle sfide di ricerca di questo impianto è la possibilità di
esplorare catene di processi innovativi che permettano
di isolare preventivamente e trattare separatamente le
parti della scheda con maggiore concentrazione di quei
materiali pregiati denominati dalla Comunità Europea
‘key-metals’. A valle dello stadio di vagliatura, la frazione
fine viene trasportata al separatore elettrostatico Hamos
per la separazione di materiali metallici e non-metallici,
con dimensioni ridotte, anche inferiori al millimetro. La
frazione più grossolana viene inviata al separatore ma-
gnetico e a correnti indotte Eriez per separare le frazioni
ferrosa, metallica non-ferrosa e non-metallica. La stazione
è stata equipaggiata con un sistema di 10 sensori laser e
una camera a 500 fps per il monitoraggio delle traiettorie
delle particelle, secondo innovativi modelli di meccanica
multi-corpo realizzati in collaborazione con il Dipartimento
di Meccanica dal Politecnico di Milano.
La frazione intermedia dal vibrovaglio, infine, viene diretta
al secondo stadio di frantumazione a placchette Retsch
SM300, che permette di arrivare a pezzature anche inferiori
al millimetro, garantendo, quindi, un buon grado di libera-
zione delle particelle nella mixture. Infine, vi è la stazione
d’ispezione in linea, composta da una camera iperspettrale
Specim, fornita da Lot Quantum Design. “Questa tecnolo-
gia - sostiene il dr. Marcello Colledani, ricercatore del Po-
litecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica e associato
Itia-CNR, che ha coordinato lo sviluppo della terza cella - è
l’unica esistente in grado di caratterizzare la mixture in
linea, da un punto di vista geometrico, dimensionale e
dei materiali. Ritengo che la tecnologia iperspettrale sia il
fiore all’occhiello della cella 3. La sfida di ricerca è legata
alle difficoltà di interpretazione del segnale iperspettrale
e alla caratterizzazione di spettri che siano effettivamente
descrittivi del materiale in processamento”.
L’obiettivo di questo impianto è quello di ottenere in uscita
delle polveri a elevata concentrazione di materiali metallici
di interesse e valore, facilitando quindi i processi chimici
di recupero a valle del processo meccanico.
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