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giugno/luglio 2017
INCHIESTA
e dei consumi energetici. Ma anche a impianti in grado
di auto-diagnosticarsi, identificando la causa del guasto
e quindi ordinando in automatico il pezzo di ricambio”.
Eccellenza faro di ABB.
Punto di partenza del sito di
Dalmine di ABB è il modello operativo chiamato ABB
Dalmine LeanWay, basato sui concetti innovativi di pro-
duzione della lean manufacturing. “In effetti - spiega
Fabio Golinelli, production process manager di ABB -,
l’implementazione della ABB Dalmine Lean Way, ini-
ziata nel 2008, si ispira a realtà del settore automotive
da cui è derivato l’attuale modello di produzione, ma
che via via ha subito un’evoluzione sempre più sofi-
sticata, con lo sviluppo di diverse applicazioni smart:
prima tra tutte la completa digitalizzazione del sito
produttivo di Dalmine, che oggi opera paperless, grazie
a un sistema MES molto avanzato che gestisce in modo
bidirezionale le istruzioni e le informazioni per pro-
duzione, qualità e sicurezza”. Tra le altre applicazioni
smart sviluppate e in uso nell’impianto, figurano quindi
l’impiego di robot dotati di telecamera per il test visivo
del 100% dei prodotti finiti, l’impiego di AGV intelli-
genti che ottimizzano gli spazi, l’uso di sistemi luminosi
a indicare agli operatori quali materiali prelevare e un
esteso utilizzo di tablet in fabbrica. “Il progetto di Light-
house plant - aggiunge Golinelli - prevede per ABB un
programma chiaro di investimenti e progetti di ricerca
che porteranno, nel breve-medio termine, a realizzare
una produzione industriale sempre più automatizzata
e interconnessa, e alla costruzione di una supply chain
dinamica e collaborativa”.
Aerospace 4.0 con MCM.
Il Lighthouse plant ProMa
di MCM si incentra su processi di fresalesatura e tor-
nitura di acciaio e titanio nella produzione di partico-
lari critici per il settore aerospaziale. Come fornitore
dell’impianto di produzione, di integratore di sistemi
e come fornitore di servizi software per il manifattu-
riero, attraverso la propria controllata MCE, l’azienda è
stata in grado di coinvolgere sia un proprio cliente, sia
alcuni dei propri fornitori di tecnologia. MCM ha quindi
coinvolto i suoi tradizionali fornitori della conoscenza,
sempre più pesantemente inclusa nei prodotti dell’a-
zienda, riversando nell’iniziativa alcuni dei risultati dei
progetti di r&s cui ha partecipato negli ultimi anni. “Un
obiettivo già raggiunto - racconta Giuseppe Fogliazza,
direttore MCE, divisione software di MCM - è stato
far sedere attorno allo stesso tavolo attori diversi, con
obiettivi diversi ma con la stessa voglia di collaborare
per migliorare i propri prodotti e modalità produttive”.
Collaborazione essenziale per il tema manutenzione
predittiva e opportunistica affrontato dal progetto, che
richiede sia la presenza di un utilizzatore finale evoluto,
Intelligenza che evolve
Pensati fin dall’inizio come impianti in
evoluzione, i Lighthouse plant, a valle di
una prima fase di investimento da parte
dell’utilizzatore dell’impianto che si avvale
dei benefici dell’iperammortamento,
saranno oggetto di altrettanti progetti di
ricerca industriale e innovazione. Questi
coinvolgeranno fornitori di tecnologie, system
integrator, enti di ricerca e università nella
realizzazione di ulteriori innovazioni da testare
nell’impianto lighthouse. “Per il futuro, pensiamo
a progetti negoziali con il Mise - spiega Tolio -,
ma anche ad altre iniziative, come i bandi
regionali o quelli del Miur e del Mise, fino ad
arrivare ai bandi europei. È utile sottolineare
che nel Piano Nazionale Industria 4.0 del Mise
non è direttamente presente il mondo scientifico
né quello della ricerca applicata. Con il
programma Lighthouse plant, invece, riusciamo
da una parte a coinvolgere le aziende che
potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali
previste, dall’altra riusciamo a coinvolgere
in progetti di ricerca e innovazione finanziati
anche università ed enti di ricerca, valorizzando
i loro risultati e fornendo nuovi stimoli per
le successive attività”. Il progetto si traduce
così in un’azione forte e di sistema, capace
di confrontarsi con il contesto di riferimento
europeo e con gli altri cluster nazionali attivi
in Europa, in favore di quell’Italia che vuole
innovare per rafforzare la competitività del
proprio manifatturiero avanzato nel mondo.
L’impianto faro realizzato da MCM per processo di fresalesatura e tornitura di
particolari critici in acciaio e titanio per il settore aerospaziale.