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rmo

giugno/luglio 2017

INCHIESTA

di Marco Zambelli

Il Cluster Fabbrica Intelligente

ha lanciato un programma per la

creazione di impianti denominati

Lighthouse plant, concepiti come

sistemi produttivi che evolvono

nel tempo di pari passo con le

tecnologie emergenti e con i

risultati di ricerca e innovazione.

Molti sono gli impianti in fase

di progettazione. Tra gli esempi

già realizzati vediamo i casi di

Cosberg, ABB e MCM

I

n risposta al Piano Nazionale Industria 4.0, il Cluster

Fabbrica Intelligente (CFI) ha lanciato un programma

per la creazione di impianti di produzione innovativi de-

nominati Lighthouse plant. Gli impianti faro hanno lo

scopo di supportare le imprese che investono in nuove

tecnologie e beni immateriali funzionali alla trasforma-

zione digitale dei processi produttivi, portando esempi

applicativi concreti al sistema industriale italiano e fun-

gendo da incubatori di progetti di ricerca e innovazione

industriale. A illustrare il progetto, Tullio Tolio (presi-

dente Itia-CNR e presidente del Comitato tecnico-scien-

tifico del CFI) e tre aziende tra le prime protagoniste

industriali della Fabbrica 4.0: Michele Viscardi, business

development director di Cosberg; Fabio Golinelli, pro-

duction process manager di ABB; Giuseppe Fogliazza,

direttore MCE, divisione software di MCM.

Italia 4.0 in fieri.

I Lighthouse plant sono impianti

produttivi basati sulle avanzate tecnologie Industria

4.0 oggi disponibili, tesi a favorire forti sinergie tra co-

struttori/fornitori delle tecnologie stesse e le aziende

utilizzatrici, che conoscono i mercati finali. “Questi im-

pianti rappresentano un punto di incontro tra ricerca,

innovazione e produzione - spiega Tolio -, e saranno

fari di diffusione della visione italiana della fabbrica in-

telligente e delle tecnologie Industria 4.0. I Lighthouse

Lighthouse

plant,

gli

impianti

4.0

plant possono essere impianti realizzati ex-novo o già

esistenti, ma profondamente rivisitati in ottica Indu-

stria 4.0: in entrambi i casi sono concepiti come sistemi

produttivi che evolvono nel tempo di pari passo con le

tecnologie emergenti e con i risultati di ricerca e inno-

vazione. Questo è l’altro, e più ambizioso, obiettivo del

programma: concepire un impianto ‘vivo’, che nasce

come punto di riferimento dell’industria 4.0 italiana

e continua a svilupparsi nel tempo”. Con potenzialità

applicative enormi in ogni ambito produttivo e di mer-

cato derivanti da digitalizzazione e tecnologie inter-

connesse nella Smart Manufacturing, con i Lighthouse

plant il CFI intende creare un forte coinvolgimento dei

costruttori di beni strumentali, che non devono limitarsi

a fornire tecnologie e impianti, ma anche condividere e

accrescere il proprio know-how avanzato. “I fornitori di

tecnologie - prosegue Tolio - avranno l’opportunità di

sviluppare nuove soluzioni da testare su impianti reali, e

in continua evoluzione, e di renderle molto visibili ai po-

tenziali acquirenti, ricevendo a loro volta visibilità data

la strategicità dell’iniziativa cui partecipano”.

Riconfigurabilità di Cosberg.

Tra le caratteristiche sa-

lienti degli Impianti faro vi è quella di portare ricadute

applicative immediate e perfettamente rispondenti alle

esigenze del mercato. Molti sono gli impianti in fase di