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giugno/luglio 2017
complesse a elevato valore aggiunto. Persone e mac-
chine si troveranno quindi a cooperare sinergicamente,
condividendo attività in modo efficiente e sicuro. Gli
ambienti di lavoro dovranno essere riprogettati se-
condo criteri di ergonomia e di adattabilità, per dare
a tutti la possibilità di essere produttivi in conformità
alle caratteristiche individuali. Infine, l’impiego di tec-
nologie abilitanti volte alla rappresentazione digitale
della fabbrica favoriranno l’integrazione a livello di in-
formazione e conoscenza, necessarie per interpretare
le dinamiche evolutive articolate di prodotti, processi
e tecnologie, ponendo la persona al centro quale ele-
nessere e soddisfazione. Per far fronte all’estensione
della vita lavorativa, la fabbrica del futuro dovrà met-
tere le persone nella condizione di svolgere il proprio
lavoro compatibilmente con il cambiamento delle
capacità cognitive e fisiche. Le fabbriche innovative
dovranno quindi essere sempre più inclusive, ossia for-
temente orientate al coinvolgimento e alla partecipa-
zione delle persone (utenti, operatori, manager), per
contribuire al miglioramento continuo della qualità
dei prodotti e dei processi di produzione”. Il supporto
di strumenti e dispositivi innovativi sarà in questo de-
terminante per consentire loro di esplicare attività
Paolo Dondo
è technical manager
Mesap
: “Sfruttando i nuovi strumenti digitali, occorre
rivedere i metodi formativi e sviluppare sistemi produttivi in grado di accogliere le persone e
valorizzare le loro competenze, contribuendo al loro benessere e soddisfazione”.
Marta Pinzone
,
Politecnico
di Milano: “La fabbrica intelligente 4.0 richiederà un mix di
profili professionali e di competenze legati a più tecnologie e discipline: tecniche, digitali, business
e più soft, quali capacità di adattamento, di comunicazione e flessibilità”.
Ezio Fregnan
è training manager di
Comau
: “Sotto la spinta della quarta rivoluzione
industriale, nascono nuovi modelli di learning sempre più legati al mondo digitale, capaci di
formare figure professionali con skill innovative, sia in ambito tecnico che manageriale”.
Giuseppe Mazzoleni
di
Mekanica
: “L’operaio aumentato è un lavoratore propositivo,
partecipativo e produttivo, che non lavora più in modo passivo ma deve essere fonte di idee per
contribuire al miglioramento continuo del prodotto e dei processi”.