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maggio 2015
Focus
Automotive
prodotto finale venga stampato, la lavorazione della
prima versione in alluminio è molto più rapida e sem-
plice”.
I pezzi finiti stessi possono non essere autentici, ma
CSP cerca di mantenere un aspetto finale autentico
ove possibile. Ad esempio, uno dei supporti dei freni
dell’azienda consente a un cliente di disporre di freni a
tamburo originali e di montare freni a disco molto più
potenti, mantenendo il tradizionale modello di ruota
a cinque bulloni, tipico delle Volkswagen degli anni 60.
I coperchi delle valvole rappresentano un altro pro-
dotto fondamentale di CSP. Gli originali sono costru-
zioni in stagno. Il coperchio della valvola di CSP viene
lavorato da una billetta solida ed è disponibile in
versione anodizzata in diversi colori. Il prodotto mi-
gliorato evita le perdite, migliora il processo di raffred-
damento e smorza il rumore.
Progetti futuri.
“Produciamo circa 500 pezzi, un vo-
lume inusitatamente elevato per noi - spiega Köhmann
- solitamente produciamo circa 10-100 unità di un
pezzo, per il magazzino. Quindi, molti dei nostri pezzi
una volta erano costruzioni saldate in acciaio e ora
vengono invece lavorati da un blocco solido. Ci piace
anche scannerizzare pezzi e riprogettarli dai modelli.
Si tratta di un modo rapido ed efficace per portare un
nuovo modello in produzione. Potremmo in futuro
investire in una Haas a 5 assi, in modo da poter lavo-
rare su teste di cilindro. Ecco la direzione che abbiamo
preso: lavorare a pezzi più complessi”.
Oltre alla Type 34, l’officina di CSP ospita diversi altri
veicoli alimentati con motore VW, la maggior parte
dei quali viene utilizzata anche per testare i prodotti.
Messe al sicuro ci sono due Porsche 356: una semi-
restaurata, l’altra un po’ polverosa ma assolutamente
originale e, senza dubbio, molto attraente.
Vicino alle macchine CNC di Haas, su quella che sembra
essere un’enorme tavola da macchina in acciaio si trova
l’ultima ossessione di Peter: un Transporter Splitscreen
VW che CSP sta ricostruendo. Ancora non verniciato, il
‘bus’ vintage degli anni 60 presenterà alla fine gli stessi
colori del dragster e verrà utilizzato come veicolo di
servizio per lo staff, oltre a fungere da veicolo di prova
aggiuntivo per pezzi nuovi e prototipi. Proprio come il
dragster, verrà realizzato per ‘volare’.
“Un’altra semplice cosa che facciamo e che prima non
facevamo - conclude Peter - è che incidiamo i numeri
di pezzo sui nostri prodotti. Può non sembrare impor-
tante, ma incidere, anziché semplicemente stampare
manualmente i numeri, è molto più rapido e il risultato
ha un aspetto molto più professionale.
Questo riassume tutto: le macchine Haas ci hanno aiu-
tato a migliorare tutti i nostri prodotti, trovare nuovi
pezzi da produrre e migliorare in generale tutto quello
che facciamo. Le cose, è nell’evidenza dei fatti, sono
andate bene”.
Thomas Kelm con il centro di lavoro Haas
VF-3 e un lotto di coperchi per valvole CSP.