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rmo

maggio2015

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lizzati conduttori aria per auto a benzina, gpl, diesel.

«Partiamo dalla miscela dei granuli - spiega Marco Ca-

labrese - e arriviamo al prodotto finito che viene conse-

gnato direttamente nelle linee di creazione dei motori”.

In questo reparto le celle sono di due tipi: due sono

mono-robot, mentre altre due possono contare su due

robot per un totale, come detto, di sei robot Comau. In

questo reparto sono impiegati i robot Comau Smart NJ

25 e Smart NJ 45. L’automazione prevede in entrambi

i casi la presa del pezzo da un robot cartesiano e il de-

posito in una macchina che effettua un processo di

saldatura automatica. La differenza tra le due celle è

il numero di saldatrici - e di saldature - che vengono

utilizzate/effettuate. Il pezzo saldato viene poi posizio-

nato su nastro. L’automazione prevede anche la segre-

gazione e la storicizzazione automatica degli scarti e il

posizionamento dei pezzi per la fase di audit e controllo

in un’apposita nicchia.

Una collaborazione proficua.

I risultati ottenuti con

la robotizzazione sono positivi. Sia per livello di per-

formance e di obiettivi raggiunti, sia per la qualità

del rapporto con Comau. Se da un lato, infatti, preci-

sione, ripetitività e qualità attese sono state raggiunte,

dall’altro “il rapporto con Comau funziona anche per

altri ordini di motivi. Ad esempio a livello progettuale

e realizzativo: l’integrazione tra il robot cartesiano e gli

antropomorfi nelle linee del reparto plastica l’abbiamo

fatta assieme, sfruttando le competenze reciproche.

Inoltre Comau ci ha fornito anche gli organi di presa

per le celle e aggiungo, infine, una nota importante.

Sul lato software la proposta dell’azienda di Torino è

davvero ottima: i punti delle traiettorie sono facili da

programmare e spesso sono direttamente gli operatori

di linea o i manutentori che possono intervenire. Que-

sto non accade con altri produttori di robot”, spiega

Calabrese.

Il panorama è di dodici robot applicati complessiva-

mente per un totale di dieci celle e altri ancora in

arrivo. “Nel 2015 modificheremo la produzione di

collettori nella plastica e necessiteremo di altre linee

robotizzate nel reparto alluminio - dice il responsa-

bile - Comau è in prima fila per queste forniture visti i

risultati molto soddisfacenti che abbiamo ottenuto”.

L’incremento di qualità, produttività, ripetitività, resa

ed efficienza non è stato sinonimo, come dichiarato

da Calabrese in apertura, di riduzione del personale.

Al contrario anche in Magneti Marelli il lavoro dell’o-

peratore è evoluto ed è andato verso una maggior

specializzazione. “Il grande cambiamento per il tipo

di lavoro svolto dalle donne e dagli uomini che lavo-

rano da noi – prosegue Calabrese - è che si è ridotta

la pesantezza e la fatica delle mansioni e contempo-

raneamente è aumentato il livello di professionaliz-

zazione, di capacità tecniche necessarie per condurre

impianti automatizzati”.

L’automazione non ha, dunque, tolto posti di lavoro,

ma ha portato a una conversione delle competenze

richieste e a un aumento del personale legato all’au-

mento della produttività e della competitività di

un’azienda che ha visto ridurre i costi e aumentare

la qualità dei prodotti realizzati. “I risultati raggiunti

li abbiamo ottenuti anche applicando il WCM (World

Class Manufacturing) - conclude Calabrese - lo stan-

dard di produzione di tutte le aziende parte di FCA.

Attraverso l’automazione e una gestione del lavoro,

dei processi, degli approvvigionamenti, della sicurezza

al massimo livello, otteniamo i risultati descritti”.

Nell’impianto Magneti Marelli a Crevalcore operano dodici robot Comau, di cui sei nel reparto di produzione dei componenti in plastica.