31
rmo
aprile 2015
è quello dei servizi (57% del PIL) mentre il turismo ha
subito un contraccolpo quale conseguenza dell’attacco
terroristico nel settembre 2013 a opera del gruppo isla-
mico al-Shabaab per punire la decisione del Paese di
intervenire nella guerra civile in Somalia. Interessanti
opportunità di crescita si ravvisano nel settore petroli-
fero, grazie alle recente scoperta di riserve, nell’edilizia,
nelle costruzioni e nell’arredamento. Il settore manifat-
turiero è incentivato dal governo, che ha creato aree a
fiscalità agevolata per i produttori orientati all’export. Il
settore bancario è ben sviluppato, con oltre 40 banche
operative sul territorio, e il governo è sostanzialmente
stabile nonostante il presidente Uhuru Kenyatta, eletto
nel marzo 2013, sia stato fortemente contestato. La stra-
tegia governativa mira ad attrarre investimenti esteri ri-
muovendo parte delle barriere all’ingresso seppure con
i limiti operativi di una rete infrastrutturale inefficiente.
Per generare occupazione e benessere, il governo ha re-
specificità EAC e le necessità dell’industria, facilitazioni
per promuovere l’armonizzazione doganale, misure sani-
tarie per adeguarsi agli standard internazionali, sviluppo
di un’agricoltura sostenibile, accordi in caso di controver-
sie, cooperazione economica... In definitiva questo ac-
cordo si traduce in una liberalizzazione dell’82,6% delle
importazioni dall’Europa in termini di valore da realiz-
zarsi gradualmente entro i prossimi 15 anni.
Forte espansione economica.
Con 43,32 milioni di abi-
tanti e un PIL 2014 atteso a +5,6%, il Kenya è il Paese
più interessante dell’Africa sub-sahariana proprio per la
forte espansione economica, con consumi e investimenti
in aumento: si prevede che nel 2014 la crescita del Paese
sia superiore al 5% e il FMI stima addirittura una crescita
del 6,3%. Per il 2015-18 EIU (The Economist Intelligence
Unit) prevede una crescita al tasso annuo del 5,8% grazie
agli investimenti nelle infrastrutture. Il settore principale