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rmo

aprile 2015

stata ridotta dall’espansione dell’industria, delle costru-

zioni e del turismo, con l’aumento delle esportazioni di

prodotti minerari e alimentari. Nel 2013 le importazioni

dal Ruanda (prodotti tessili, abbigliamento, pelli e ac-

cessori), sono scese a 649 mila euro (2,2 milioni nel 2012)

mentre l’export è salito da 13 a 15,9 milioni di euro. Op-

portunità di investimento si riscontrano in agricoltura,

turismo, infrastrutture energetiche e trasporti.

L’attuale presidente del Burundi (10 milioni di abitanti),

Pierre Nkurunziza, ambisce a restare in carica fino al

2016 nonostante le inevitabili tensioni che si verrebbero

a creare. Se la stabilità si manterrà tale, l’EIU prevede

nel periodo 2015-16 una crescita del PIL del 4,7%, trai-

nata dai settori dell’agricoltura e delle costruzioni. Nel

2013 l’Italia ha importato merci per 2,8 milioni di euro ed

esportato per 4,7 milioni di euro, valori entrambi in cre-

scita con 1,5 e 4,3 milioni rispettivamente registrati nel

2012. Secondo le statistiche pubblicate da Doing Business

2015 della Banca Mondiale, il Burundi è migliorato negli

indicatori relativi alla creazione d’impresa (salito dal 20°

al 18° posto) e nell’ottenimento di permessi edilizi (da

146° a 133°). Nell’ambito dell’Africa sub-sahariana, si

classifica primo per la creazione d’impresa, quarto per

il trasferimento di proprietà e undicesimo per la prote-

zione degli investimenti minori. Facciamo un esempio:

quanto tempo ci vuole per costruire un magazzino in

Burundi? Secondo i dati raccolti da Doing Business, i

permessi per la costruzione richiedono 14 procedure e

99 giorni lavorativi, con un costo stimato nel 10% del

valore dell’edificio.

è rappresentato dai nuovi giacimenti petroliferi nell’a-

rea del lago Alberto, che dovrebbero entrare in produ-

zione nel 2016. Costruzioni, servizi (telecomunicazioni e

trasporti) e agro-industriale sono altri settori in crescita.

Nel 2013 le aziende italiane hanno esportato nel Paese

beni per 38,8 milioni di euro (-14%), principalmente di

meccanica strumentale, moda, manifattura e metallur-

gia. Abbiamo importato per 66,7 milioni di euro (+3,3%)

di prodotti agricoli e ittici. Tuttavia, nei primi sette mesi

del 2014 le importazioni sono cresciute del 41% (16 mi-

lioni) e le esportazioni sono calate di 11 milioni di euro

(-43%).

Ruanda e Burundi.

Il Ruanda è considerato un Paese

stabile, in cui predomina un governo accentratore, con

ambiziosi piani di investimento. Con 10,64 milioni di abi-

tanti e una previsione di crescita del 7% del PIL a fine

2014 (per EIU la crescita sarà di poco superiore al 6% nel

prossimo biennio), il Paese è trainato dagli investimenti

pubblici ed esteri, negli ultimi anni concentrati sulle

infrastrutture, con la costruzione dell’aeroporto inter-

nazionale di Bugesera e di un centro convegni, accompa-

gnati dalla privatizzazione di alcune società pubbliche e

dagli aiuti internazionali (oltre il 10% del PIL). Trasporti

e infrastrutture energetiche rappresentano ancora una

debolezza, registrata anche nel sistema legale e buro-

cratico. Dopo la guerra civile sono sorti 14 istituti ban-

cari, ma il 60% degli asset complessivi è detenuto dai tre

istituti principali, con partecipazioni rilevanti da parte

dello Stato. La dipendenza dall’agricoltura (caffè, tè) è