PR_374_2013 - page 52

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progettare 374
SETTEMBRE
2013
L’industria italiana costruttrice di beni
strumentali nel 2012 ha risentito del
difficile contesto che grava sull’intera
eurozona, facendo seguito a un bien-
nio di ripresa che aveva permesso il
parziale recupero del terreno perso
con la crisi: è quanto emerge dai dati
di consuntivo presentati in occasione
dell’annuale assemblea Federmac-
chine lo scorso luglio. Secondo i dati
elaborati dal Gruppo Statistiche Fe-
dermacchine, nel 2012 la produzione
delle imprese del settore è rimasta
sostanzialmente stabile, scesa appe-
na dello 0,8%al di sotto dei 29miliardi
di euro, e si sono registrati cali del
fatturato per metà delle associazioni
che fanno capo alla federazione. Le
consegne dei costruttori sul mercato
interno, già poco brillanti nel 2011,
sono diminuite dell’8,9%, a meno di
ANTONELLA PELLEGRINI
L’export
ci salverà
7,2 miliardi di euro. La debolezza del
mercato italiano, che nel 2012 valeva
11,4 miliardi (-8,1%), ha penalizzato
anche l’import, diminuito del 6,8%.
Oltre il confine
Consapevoli del ridimensionamento
del mercato interno, i costruttori ita-
liani hanno orientato la propria atti-
vità all’estero: le esportazioni hanno
infatti raggiunto un nuovo record nel
2012, salendo del 2,2% arrivando a
quota 21,8 miliardi, con una crescita
della quota di export su produzio-
ne salita di dieci punti percentuali
nell’ultimo decennio, toccando nel
2012 il 75%.
“Alla luce di questi dati - dichiara
Giancarlo Losma, presidente di Fe-
dermacchine - appare evidente che
l’industria italiana del comparto ha
saputo rispondere ai venti di crisi,
affiancata in questo dalla federazione
che opera per supportare le imprese
nel processo di sviluppo e per rap-
presentare le istanze delle aziende
del settore”.
Tra i principali mercati di sbocco
dell’offerta italiana di settore, la Cina
si conferma al primo posto, per un
valore di 2 miliardi di euro, ma in
discesa dell’11%. Al secondo posto
la Germania, cresciuta del 6,5% per
un valore di 1,9 miliardi di euro, se-
guita da Stati Uniti, cresciuti ben del
17,2% arrivando a quota 1,9 miliardi
di euro, e Francia, con un +1% e
1,4 miliardi in valore. Il saldo com-
merciale complessivo dei settori che
formano Federmacchine, nel 2012, è
stato positivo per 17,6miliardi di euro
(+4,7%). Si tratta del quarto anno di
Il 2012èstatounannodi
stagnazioneper il settoredei beni
strumentali nel suocomplesso,
dopounbienniodi recupero. Si
confermaper il comparto la forte
propensioneall’export, conun
ulteriore incrementodellevendite
fuori dal nostroPaese. Questoè
quantoèemersoall’assemblea
annualedi Federmacchine
ECONOMIA
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