PR_373_2013 - page 25

totale, e per contributo all’export con il
34%. Bologna si conferma in seconda
posizione per entrambi gli indicatori e-
conomici. Ponendo una lente di ingran-
dimento sul settore del packaging, dalla
ricerca emerge che su un totale di circa
700 aziende del settore, circa il 38% si
trova in Emilia Romagna (ovvero 265
aziende). A Bologna si trova la concen-
trazionemaggiore della Regione, con un
centinaio di imprese.
Le aziende emiliano-romagnole realizza-
noall’incircail65%delfatturatodisettore
(circa 3miliardi di euro su un totale di 4,5
miliardi nel 2012). Le aziende più grandi
del settore (IMA, Coesia, Marchesini, tra
le altre) hanno sede sul territorio della
provincia di Bologna.
Con una quota del fatturato destinato
all’esterointornoallasogliadel90%(Cen-
troStudiUcimasudati Istat), lemacchine
per imballaggio di Bologna, si presen-
tano come un’eccellenza del cosiddetto
Made by Italians. Grazie soprattutto al
contributo dei player di maggiori dimen-
sioni, emerge una spiccata proiezione
sui mercati emergenti, Cina in primis,
presidiati non solo attraverso semplici
strategie di internazionalizzazione ma
attraverso programmi di investimenti
diretti.
Siaperlaproduzionedimacchineutensili
che per il packaging le imprese emiliane
del settore si contraddistinguono in ge-
nerale per l’attenzione agli investimenti
in progetti di ricerca innovativi, al fine
di differenziare le proprie produzioni e
ampliare la gamma produttiva per fron-
teggiare la crescente concorrenza in uno
scenario competitivo internazionale in
continua evoluzione. Anche il migliora-
mento del profilo qualitativo delle pro-
duzioni èun fattoredistintivodi successo
nell’ambito delle politiche aziendali del
comparto analizzato. A questo riguardo
un indicatore dell’attenzione alla qualità
da parte di un’impresa è la presenza di
certificazioni di qualità (sistemi di gestio-
ne aziendale, sistemi per la sicurezza e la
salute sul lavoro).
Situazione nazionale
In generale, il comparto delle macchine
utensili e quello delle macchine per il
packaging - conunfatturatochenel 2012
per l’Italia si è attestato rispettivamente
a 5 miliardi euro e 4,5 miliardi di euro -
esprimono le migliori performance sul
mercato internazionale. In virtù di un
incrementodelle esportazioni, rispettiva-
mente del 12% e del 5% rispetto al 2011,
i costruttori italiani di macchine utensili
e di macchine per il packaging si man-
tengono saldi ai vertici delle graduatorie
mondiali di settore.
Laloroforza-emergedalvolumepresen-
tato da UniCredit - risiede nel realizzare
produzioni ad hoc con macchine svilup-
pate su misura, con soluzioni persona-
lizzate e innovative. La valorizzazione ed
esportazione di competenze è il segnale
più visibile e conosciuto della capacità
delle filiere meccaniche italiane nel loro
complesso di competere nel nuovo con-
testo globale ed economico. La percen-
tualediproduzioneesportataèincrescita
costante dal 2003 e ha consentito una
ripresa dei margini operativi più rapida
a partire dal 2009.
Nellospecifico, nelleclassifichedi export
2012 dei rispettivi settori, i costruttori ita-
liani di macchine utensili si posizionano
secondi in Europa e terzi nel mondo;
mentre i costruttori di macchine per il
packaging sono al secondo posto sia su
scala europea che su scala mondiale.
Player indiscussi delle scena internazio-
nale le imprese italiane dei due settori
hanno tra l’altro dimostrato di meglio
rispondere alla crisi rispetto ai concor-
rentitedeschi,cui,nelperiodo2007-2011,
hanno eroso quote di mercato. I risulta-
ti, raccolti principalmente oltreconfine,
hanno permesso alle industrie dei due
comparti di mantenere intatto il capitale
umano impiegato, vero valore dell’in-
tera filiera - come emerge dallo studio
UniCredit-Laterza-registrando,trail2004
eil2012,unincrementodell’occupazione
pari al 2% (macchine utensili) e al 5,6%
(macchine per il packaging).
progettare 373
LUGLIO
/
AGOSTO
2013
23
1...,15,16,17,18,19,20,21,22,23,24 26,27,28,29,30,31,32,33,34,35,...84
Powered by FlippingBook