permette tramite ultrasuoni di agire sui
pazienti in maniera non invasiva per ri-
solvere diverse patologie, nonché nel-
la ricerca su malattie come Parkinson,
Alzheimer e tumori cerebrali.
Infine, dicembre 2017 è stato anche il
mese fortunato per la start-up assicurati-
va Lemonade che ha ricevuto 120 milioni
dollari dal colosso giapponese SoftBank.
Salute, ma non solo
Tanti anche i finanziamenti ‘minori’ indi-
rizzati alle start-up applicate nel campo
degli tecnologie medicali, una tra tutte
la Magdent, parte del The Trendlines
Group, che ha ottenuto nel 2017 1,75
milioni di dollari dai business angel per
portare avanti la propria tecnologia la
quale utilizza campi elettromagnetici
per stimolare, accelerare e migliorare la
formazione e la qualità dell’osso e per
prevenirne infezioni, portando a proce-
dure implantari più veloci e di maggior
successo.
Verso la fine del 2017 anche la ElastiMed
ha raccolto 1 milione di dollari da inve-
stitori privati insieme all’Israel Innova-
tion Authority, l’ente responsabile della
politica di innovazione del Paese, La
start-up ElastiMed ha sviluppato una cal-
za ‘intelligente’: un dispositivo medico
indossabile che aiuta a migliorare la cir-
colazione nelle gambe per il trattamen-
to delle malattie venose e linfatiche. La
calza di ElastiMed utilizza la tecnologia
a batteria per attivare impulsi elettrici
che comprimono e massaggiano le gam-
be per stimolare la circolazione. Gli im-
pulsi mimano le contrazioni nei muscoli
del polpaccio che a loro volta aumenta-
no il flusso sanguigno.
È notizia dei primi di gennaio 2018 che
la start-up di tecnologia alimentare
israeliana SuperMeat ha raccolto ben 3
milioni di dollari. L’azienda è una delle
tante start-up di carne ‘pulita’ (anche
conosciuta come ‘coltivata’) che lavora
per sviluppare carne in vitro partendo da
colture di cellule staminali (embrionali o
adulte) di origine animale. Interessante
notare che, tra gli investitori era presen-
te anche la PHW-Gruppe, uno dei mag-
Israeli, nation
of start-ups
Comparing it with Silicon Valley is still too
soon, but Israel quickly became the most
vibrant nation in innovative start-up sector.
Today Israel has about 4,000 start-ups
and 40,000 people working in the high-tech
sector: figures that are really important for
a small country with almost eight million
inhabitants. Start-ups contribute 15% of
export GDP and collect 2.5 times more
venture capital per person than in the
United States and 30 times more than in
European countries. According to the year-
end report, drawn up by the Israel Venture
Capital (IVC) Research Center together
with the international law firm Zag, in
2017 Israeli start-ups collected more than
$5 billion, exceeding last year record of
$4.8 billion.
But what are the unique elements that
gave rise and solidified the strength of
Israeli startups in the world scenario?
Military service, which is mandatory for
young people (three years) and women
(two years), is one of the most important
reasons behind Israeli innovation: it offers
better education and training, makes young
people more brilliant with better analytical
and decision-making skills, develops the
ability to work as a team, form young
people to hard work and instills the absence
of fear. The lack of natural resources is
another motivation behind Israel spirit of
innovation, which was forced to develop
alternative energy sources. Israel is located
in a tumultuous region surrounded by
very few friends, so the Israelis developed
a mechanism of self-preservation rooted
in self-sufficiency. Moreover, Israeli society
is very different, with ethnic, religious
and even tribal divisions. However, these
divisions, though real, are largely irrelevant
in the Israeli private sector.
marzo 2018
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