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marzo 2018
diSimonaPolitini
ParagonarlaallaSiliconValley
èancoraunpo’ prematuro,
ma Israele inpoco tempoè
diventata lanazionepiùviva
nell’ambitodelle start-up
innovative.Crescono i numeri
e i risultati sonosottogli occhi
di tutti.Disciplina, spirito
d’innovazioneeautosufficienza
lecartevincenti di unpopolo
cheamaosareechenonsi
arrendemai
Israele,nazione
dellestart-up
più di 100 milioni di dollari a testa: Sirin
Labs, Insightec e Lemonade.
Sirin Labs è la società con sede in Sviz-
zera, ma con divisione R&D a Tel Aviv,
fondata nel 2013 dall’imprenditore isra-
eliano Moshe Hogeg e dall’uomo d’affa-
ri nato in Kazakistan, Kenges Rakishev.
Nell’ultimo mese del 2017 la Sirin Labs
ha ufficialmente comunicato di aver rac-
colto circa 158 milioni di dollari in Initial
Coin Offering per finanziare lo sviluppo
e la produzione di un telefono basato
sulla tecnologia blockchain battezzato
Finney.
Sempre nel mese di dicembre, la start-up
attiva nel campo medicale Insightec ha
ricevuto dalla Koch Disruptive Techno-
logies, una sussidiaria di Koch Industries
(conglomerato industriale americano
con sede in Kansas) focalizzata sulla ri-
cerca e il finanziamento di aziende in-
novative ed emergenti, ben 150 milioni
di dollari da investire nella commercia-
lizzazione della propria tecnologia che
volte di più rispetto ai Paesi europei. Ciò
rende Israele uno dei Paesi più innovativi
a livello globale e ci restituisce una gran-
de storia di successo.
Quanto hanno raccolto
Secondo il rapporto di fine anno realiz-
zato dal Israel Venture Capital (IVC) Re-
search Center insieme allo studio legale
internazionale Zag, nel 2017 le start-up
israeliane hanno raccolto oltre 5 miliardi
di dollari, superando il record dello scor-
so anno che aveva raggiunto i 4,8 mi-
liardi. Sulla base della ricerca IVC-Zag le
start-up hanno raccolto più di 3,8 miliar-
di di dollari nei primi nove mesi del 2017
e più di 1,3 miliardi di dollari durante il
quarto trimestre. Le cifre potrebbero
essere ancora più grandi poiché alcune
aziende non pubblicizzano i propri in-
vestimenti. Sul totale raggiunto buona
parte dei finanziamenti è andata a fini-
re nelle casse di tre start-up, che nel solo
mese di dicembre 2017 hanno raccolto
“ I
n un mondo così sensibile al
successo economico, la creati-
vità vince la sua battaglia con
l’economia perché solo chi è capace di
produrre continuamente innovazione
nel proprio processo creativo può avere
successo”. Sebbene queste siano le pa-
role di un imprenditore italiano, Andrea
Pininfarina, non siamo qui a parlare del
nostro Paese, ma di Israele, riconosciu-
ta a pieno titolo come ‘la nazione delle
start-up’. Nonostante le lotte economi-
che e politiche che lo coinvolgono da
sempre, in Israele continua a crescere
rapidamente il settore delle start-up e
il suo impatto sull’economia mondiale.
Oggi Israele conta circa 4.000 start-up e
40.000 persone lavorano nel settore hi-
gh-tech: numeri davvero importanti per
un piccolo Paese con quasi otto milioni
di abitanti. Le start-up contribuiscono
al 15% del PIL delle esportazioni e rac-
colgono 2,5 volte più capitale di rischio
a persona rispetto agli Stati Uniti e 30