giugno 2016
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superare i confini italiani per incontrare
una migliore specializzazione o per essere
più facilitati nell’approccio ai mercati este-
ri, come il caso di Valter Chiarabini. “La
decisione di costituire una nuova società in
Austria, nello Stato Federale della Carinzia
- spiega Chiarabini della KIM-RemoteSen-
sing GmbH - è nata dalla necessità di po-
ter ampliare le conoscenze acquisite negli
ultimi anni di lavoro in Italia in un luogo
dove sia più attuabile la realizzazione del-
le nostre idee imprenditoriali. In partico-
lare - continua - sono state individuate le
seguenti possibilità: localizzare la società
in un’area geografica dove è possibile tro-
vare un ambiente con grande esperienza
nel settore degli Uav (unmanned aerial
vehicle) dove la città di Klagenfurt, in par-
ticolare Likeside Labs, ha acquisito negli
ultimi anni un grande know how proprio
in queste discipline; localizzare la società
in un’area geografica strategica per poter
sviluppare le proprie attività anche verso
mercati esteri; moderne aziende agricole,
impegnate nell’utilizzo della ‘viticoltura
di precisione’ e presenza sul territorio di
uffici regionali e federali aperti a queste
iniziative e molto efficienti sul piano delle
risposte alle nostre esigenze. Inoltre - con-
clude - gli incontri avuti anche con alcuni
responsabili dell’Amministrazione della
Carinzia ci hanno confermato la presenza
sul territorio austriaco di settori universita-
ri molto avanzati (Università di Innsbruck e
di Graz) aperti a collaborazioni con piccole
aziende”.
Le startup in Austria
L’Austria si afferma come nazione ricca
di opportunità per tutti coloro che in-
tendono innovare. Nel corso degli ultimi
vent’anni il numero delle imprese di nuova
fondazione (startup) è più che raddoppia-
to: nel 1993 erano 14.361 mentre nel 2014
erano salite a 37.120. La zona di Vienna si
è dimostrata come un dinamico centro in-
novativo in Europa e terreno fertile per la
nascita e crescita di start up. Nella capitale
austriaca, infatti, la quota di start up am-
monta all’8% del totale delle imprese di
recente costituzione. La base di questo svi-
luppo è da ricercarsi nel livello di formazio-
ne tecnica garantito da scuole e università
specializzate. Il sistema dei finanziamenti
è diversificato e attutato da due enti pre-
disposti: l’Austrian Research Promotion
Agency (FFG) e l’Austria Wirtschaftsservice
GmbH (AWS). Un’altra causa è la possibili-
tà di auto organizzazione delle start up in
spazi cluster di coworking e la promozione
attraverso grandi eventi. La rete di soste-
gno, costituita da investitori early-stage,
incubatori e business angels è sempre più
ampia. Molte aziende innovative avviate
in Austria hanno attirato le multinaziona-
li come partner e sono emerse come glo-
bal player nel settore della tecnologia. Un
esempio è rappresentato da Bwin: lanciata
nel 1997 con 12 dipendenti, l’azienda ora
ha 3.100 dipendenti in tutto il mondo e
con un fatturato di 760 milioni di dollari.
Più recente, invece, il successo dell’app
dedicata agli amanti del fitness Runtastic:
fondata da quattro studenti dell’Universi-
tà di Scienze Applicate di Hagenberg nel
2009, l’azienda, con 85 dipendenti e oltre
50 milioni di download, è oggi conside-
rata leader mondiale nel mobile fitness
tracking e nel 2015 Adidas ha acquisito la
maggioranza della società per 220 milioni
di euro. Sempre in tema di innovazione,
l’imprenditore viennese Franz Salzmann
ha lanciato in Austria Lock 8, il primo luc-
chetto intelligente per biciclette, da aprire
e chiudere con uno smartphone, destina-
to ai comuni, agli alberghi e ai privati. Ha
una storia simile Peter Stebe, ex consulen-
te aziendale, che a New York ha costitui-
to con alcuni soci la start up nextSociety,
un’app che facilita il networking professio-
nale: Stebe ha deciso di insediare a Vienna
il centro di sviluppo globale.
@Stefano_Belviol