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‘Made in Austria’ seems to attract

businesses from our Bel Paese.

Carinthia in particular, a southern

region very close to Italy, has become

the destination of many Italian

companies. Here are some of the

main considerations that continue

to drive Italian companies to peer

past the Alps and try to establish

their activities in Carinthia:

according to the Austrian agency

for foreign investment, ABAInvest

in Austria, in collaboration with

regional companies, in 2015 it

facilitated the establishment of

297 new international companies

in the Alpine republic, improving

by about 8% on last year’s figure.

The total amount of investments

has increased by about 34% to 496

million euro, against 371 million

last year. The number of new jobs

has declined slightly, falling to 2,613

compared to 2,645 in 2014. Italy

is in second place after Germany,

with 42 Italian companies settled in

Austria in 2015 with the assistance

of ABA. “We are proud to have

almost matched the record of 43

Italian companies in the previous

year”, says René Siegl, CEO of ABA

- Invest in Austria. Like the previous

year, in 2015 more than half of

Italian companies (23) chose

nearby Carinthia as a location.

Among the Italian companies that

moved to Austria last year, over

a quarter (11) opted instead for

Vienna. Carinthia is Austria’s

southernmost region, and Italian

companies see it as a breath of fresh

air compared to what they can

expect in our country.

Per l’ottenimento dell’autorizzazione degli

impianti, l’attesa è di circa 80 giorni. Ma

quanto costa e quanto tempo ci vuole per

costituire una società simile all’italianissi-

ma Srl? In Austria, questa sigla è assimilata

a GmbH. La registrazione presso il registro

imprese avviene dopo circa due settimane

dalla costituzione della società e costa cir-

ca 3 mila euro (compreso avvocato, notaio,

commercialista). Il capitale sociale iniziale

da versare è pari a 35mila euro.

Per investimenti in industria/produzione la

Carinzia offre fino al 20% di agevolazio-

ni dell’intero investimento. Macchinari,

impianti, attrezzature, mobili, hardware,

software ecc. sono tutti sovvenzionabi-

li, con il vincolo che siano cespiti ordinati

e pagati dalla società (GmbH) austriaca.

Il contributo è erogato in parte a fondo

perduto (tra 10 e 15%), in parte attraver-

so un finanziamento agevolato e un’altra

parte attraverso una garanzia statale che

copre il finanziamento fino a un massimo

dell’80%. Invece, per investimenti in ricer-

ca e sviluppo sono disponibili incentivi fino

al 50%. Inoltre, il programma di sovvenzio-

namento tocca il costo del personale e del

materiale coinvolto nella ricerca e l’impor-

to offerto per l’innovazione è erogato sia

sotto forma di contributo a fondo perduto

sia come finanziamento agevolato. Inoltre,

sono previste agevolazioni per le spese di

ricerca e sviluppo di natura fiscale come un

credito d’imposta. Oggetto di agevolazio-

ne sono le spese per il personale dedicato

all’attività di ricerca e sviluppo, spese e in-

vestimenti in cespiti direttamente connessi

all’attività di ricerca e sviluppo, sempre che

questi siano destinati prevalentemente a

questo fine; spese connesse al finanzia-

mento di attività di ricerca e sviluppo, co-

sti comuni (per es. costi amministrativi pro

quota). Infine è riconosciuto un premio del

12% delle spese sostenute, liquidato sul

conto fiscale e immediatamente rimborsa-

bile. In Carinzia sono previste poi agevola-

zioni fiscali per la formazione e l’addestra-

mento del personale anche qui sotto forma

di un credito d’imposta. Le spese oggetto

di agevolazione sono quelle che diretta-

mente sono imputabili alla formazione e

addestramento come per esempio quelle

per seminari e corsi, spese per relatori, co-

sti per l’acquisto di libri, letteratura e riviste

specialistiche. Il meccanismo agevolativo è

di due tipi, alternativo e non cumulabile:

viene riconosciuto un premio del 6% delle

spese sostenute e liquidato sul conto fiscale

e immediatamente rimborsabile. Il premio

è corrisposto direttamente una volta pre-

sentata l’apposita dichiarazione allegata

alla normale dichiarazione dei redditi.

Facciamo un po’di nomi…

Siamo entrati meglio nelle pieghe di quel-

lo che è il tessuto imprenditoriale italiano

che ha scommesso sull’Austria e abbiamo

scoperto che alcune realtà hanno scelto di

giugno 2016

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La storia della Bifrangi ha il suo inizio nell’800 a Mussolente, paese della

Pedemontana veneta, una delle zone più operose del Nord Italia. È da allora

che ha origine per la famiglia Biasion, ancora attuale proprietaria dell’azienda,

la tradizione della lavorazione dell’acciaio con i metodi classici del fabbro

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À

quasi alla metà del ‘900, con una produzione artigianale che comprendeva

attrezzi agricoli e utensileria per muratori, carpentieri e falegnami. La Bifrangi

conta circa 380 dipendenti, la maggior parte dei quali sono tecnici specializzati.

Lo sforzo maggiore dei vertici aziendali è stato nel corso degli anni quello di

razionalizzare il processo lavorativo e di integrare il più possibile professionalità

e specializzazioni delle maestranze. E proprio su questo punto Francesco

Biasion, presidente e amministratore delegato di Bifrangi spiega che l’Italia,

À

migliore al mondo dal punto di vista dell’imprenditoria e con i migliori imprenditori

al mondo, pecca di troppa burocrazia che di fatto incide sul calo del fatturato”.

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À

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fatturato è calato del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.