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Science & technology

parks: betweenmarket

interno nei dintorni di Nizza. Rappresen-

ta uno dei pochi casi europei che mira a

coniugare le attività produttive e di ricer-

ca con la creazione di un modello urbano

innovativo, che consenta ai residenti di

provare nuove forme di aggregazione

produttiva, sociale e culturale. Si tratta del

più grande in Europa, con una superficie

superiore ai 2.500 m

2

, e oltre 700 imprese

che hanno creato 15.000 posti di lavoro. I

fattori di successo di Sophia Antipolis in-

cludono: la reale fertilizzazione incrociata,

ovvero lo scambio di idee, professionisti e

organizzazioni tra le aziende, gli istituti di

ricerca e di formazione presenti; la creazio-

ne di punti di eccellenza per le attività di

ricerca e sviluppo; le interazioni con gli enti

locali e gli operatori pubblici; la capacità di

offrire un’elevata qualità della vita. Negli

anni Ottanta anche altri Paesi europei, in

particolare nell’Europa occidentale, hanno

preso vita iniziative con lo scopo di rivita-

lizzare aree di vecchia industrializzazione

in fase di riconversione (Bicocca a Milano,

Napoli, ma anche Berlino e Birmingham),

come pure di sviluppare zone di nuova in-

dustrializzazione (Valencia e Lisbona). Ne-

gli ultimi due o tre anni la crescita ha fatto

registrare picchi significativi nei Paesi meri-

dionali della Unione Europea.

L’eccellenza italiana

Qual è la realtà italiana? Assolutamente

di valore. Oggi diverse migliaia d’imprese

sono partner dei Parchi italiani per un giro

d’affari di oltre 10 miliardi di euro. I Parchi

sono di norma specializzati per attività per

rispondere agli specifici bisogni di sviluppo

industriale del territorio, in modo da favo-

rire un forte legame con la realtà industria-

le presente. I principali settori di impiego

sono l’ICT, l’agroalimentare, le biotecnolo-

gie, l’automazione e l’ambiente. A livello

nazionale le prime strutture italiane

risalgono agli anni Sessanta. Il

primo Parco scientifico e

tecnologico nasce nel

1969 a Ba-

ri, Csata, ovvero Consorzio tra università,

aziende private, banche ed enti pubblici.

Significativo è stato il supporto pubblico

destinato alla nascita e sviluppo dei PST in

Italia, presentando, a livello europeo, una

fra le più elevate quote di sostegno alla ri-

cerca e allo sviluppo.

I 31 Parchi Scientifici e Tecnologici asso-

ciati che cooperano in rete si configurano

come integratori tra i bisogni di crescita

innovativa del sistema delle imprese, con

particolare riferimento a quelle piccole e

piccolissime, e il patrimonio di conoscenza

espresso dei poli di eccellenza tecnologica

e scientifica, delle università e i centri di

ricerca. Buona parte degli associati sono

presenti anche con servizi e infrastrutture

d’incubazione per la nascita e sviluppo di

nuove imprese a base innovativa, funzio-

nalmente e strutturalmente integrati con il

Parco, in cui le idee innovative provenienti

dall’eccellenza scientifica trovano un habi-

tat naturale per trasformarsi in impresa.

Condivisione grazie alla rete

Valore strategico assume la ‘rete’ nel con-

dividere contenuti e attività, e diventa

uno strumento di collaborazione tra i poli

scientifici-tecnologici. Si tratta dunque di

condividere le eccellenze tecnologiche e

organizzative presenti nei poli scientifici-

tecnologici al fine di innalzare il livello di

competitività dei sistemi d’impresa e del

territorio, facilitare la nascita e lo sviluppo

d’imprese high-tech attraverso un sistema

integrato d’incubazione, sistematizzare

le modalità di collaborazione università-

Parchi-imprese; rafforzare le politiche e gli

strumenti legislativi per lo sviluppo inno-

vativo dei sistemi d’impresa; sviluppare la

collaborazione con il sistema europeo e in-

ternazionale del poli scientifici-tecnologici.

Dal punto di vista aggregato quantitativo si

riscontrano 14 incubatori che supportano la

nascita e lo sviluppo di nuove imprese; 150

Centri di ricerca pubblico/privato; 510 azien-

de hi-tech insediate di cui 140 incubate;

2.500 aziende fruiscono dei servizi dei Pst;

13.000 occupati a elevata specializzazione.

On the global scale, science and

technology parks are a well-established

and dynamic vehicle for territorial

development. ey were born as a form

of collaboration between companies,

universities, institutions and research

centers, both public and private, with

the aimof promoting, developing and

coordinating research, development and

innovation. Competition is supported

through projects of knowledge transfer,

providing support services to innovation

and the industrialization of prototypes.

e ultimate goal is the growth and

transformation of business activities.

Among the instruments used are the

incubation of new businesses, the

design and implementation of research,

development and diversi cation projects,

the creation of venture capital, technology

transfer, market research, support for

media rights and intellectual property,

regional marketing to a ract both domestic

and foreign investment, and training.

Science and technology parks take the

formof consortiums, limited liability

consortiums or joint stock companies, with

private majority ownership. What is the

Italian situation? Absolutely important.

Today, thousands of companies are

partners of Italy s parks, with turnover of

over 10 billion euro. e parks are usually

specialized by eld to respond to the

territory s speci c industrial development

needs, in order to foster a strong bondwith

the industrial identity of the area inwhich it

operates. e main areas of specialization

include ICT, food, biotechnology,

automation and the environment. e

31 science and technology parks that

cooperate by network are con gured as

integrators between the needs of innovative

growth of the business systemand the

wealth of knowledge produced by Italy s

centers of excellence.