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agli investimenti fatti dagli operatori di
telefonia sulle reti mobili broadband, e
vale circa la metà del totale. La seconda
componente è rappresentata dagli in-
vestimenti fatti dalle imprese per adot-
tare soluzioni software mobili di varia
natura, pari al 16% del totale, mentre
pesano per il 22% gli investimenti fat-
ti dal mondo delle imprese in soluzioni
Internet of Things, con all’interno com-
ponenti M2M basati su rete cellulare
per connettere tra loro oggetti intelli-
genti, in contesti quali l’automotive con
le smart car, le utility con lo smart me-
tering, l’ambito domestico con smart
home & building e il tele monitoraggio
di asset di valore. Infine, il mobile ad-
vertising e promotion si è accaparrato
l’8% degli investimenti, ovvero comuni-
cazione e marketing tramite device mo-
bili. “Nelle previsioni al 2016 - conclude
Rangone - abbiamo ipotizzato che gli
investimenti arriveranno a 5,8 miliardi
(+39%), con la parte relativa agli investi-
menti in infrastruttura mobile a pesare
per il 38%. Prevediamo incrementi an-
nui del 20% sulla parte software mobile
nelle imprese, che continueranno così
a trasformare i loro processi, e crescerà
con una dinamica forte anche l’Internet
of Things, a tassi del 21% medio annuo,
con la precisazione che abbiamo consi-
derato solo i comparti già abbastanza
chiari, come le smart car e lo smart me-
tering, senza contare le cose completa-
mente nuove che potrebbero aggiun-
gersi. Abbiamo infine previsto crescite
a un tasso medio annuo del 36% per
tutto il mondo del mobile advertising e
promotion: infatti al crescere dei nume-
ri della mobile economy, è sempre più
grande l’utenza esposta all’advertising
on-line mobile, diventando peraltro
sempre più proattiva e consapevole”.
@marcocyn
marzo 2016
La ricerca mobile & app economy ha analizzato 600 start-up tra tutte quelle finanziate nel
2013 nel mondo, per finanziamenti compresi tra 5 e 6 miliardi di euro: il 26% operano nel
mobile content, il 32% nel mobile marketing & service, 15% nel mobile payment e 11% nel
mobile enterprise. “Sono fenomeni importanti - spiega Andrea Rangone - in quanto è come
se qualcuno stesse seminando delle bombe che prima o poi esploderanno in qualche parte
dell’ecosistema, con effetti disruptive su pezzi tradizionali dell’economia”. In particolare, 36
start-up sono state finanziate in Italia nel 2013 nel comparto mobile, per quasi 20 milioni di
euro, sui 100 milioni investiti nel complesso da venture capital e business angel: 11 operano
nel B2B, 25 nel B2C, 16 sono attive nel mobile content, 11 nel mobile marketing & service,
quattro nel mobile payment.
Le start-up mobile in Italia e nel mondo