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In 2013 the mobile & app economy in Italy

reached a value of approximately €25.4 billion,

with growth forecast at 40 billion by 2016,

rising om its current share of our country s

GDP of 1.6% to about 2.5%. ere will be

nearly 60 million mobile devices, smartphones

and tablets in the hands of Italians by the

end of 2014, with over 30 million users who

access the internet through mobile devices,

and in 2013 they were already 6 million

smart objects running on machine-to-machine

modules (M2M ) connected to the cellular

network, most of them cars, meters and home

automation devices: an ecosystem composed of

various parts that auto-feed each other, mobile

devices, networks, services and applications, but

also increasingly consolidated habits, which

the Politecnico di Milano has a empted to

capture and quantify in a study just published

by the Mobile &App Economy observatory.

“It is a market that we ve been following in

all its many facets since 2002”, says Andrea

Rangone, head of scienti c research, “and that

this year we tried to compact in order to give an

account of a global phenomenon that s really

taking o and is having a powerful impact, not

only direct but also for the satellite activities

it can generate, with signi cant repercussions

on increasingly larger parts of the economy.

In recent years the worldwide mobile & app

economy has experienced large investments

and a huge number of startups have been

funded, veritable bombs ready to explode

with disruptive phenomena that will destroy a

part of the economy that then naturally dies,

to be replaced by something esh ready to be

born.” A phenomenon that has a signi cant

penetration of the enterprises and activities

that constitute the value chain within corporate

boundaries, making it all the more appropriate

to talk about mobile enterprise .

Mobile economy, a phenomenon

ready to explode

Mobile & app economy e PIL

La mobile & app economy ha toccato

in Italia nel 2013 un valore di circa 25,4

miliardi di euro, con stime di crescita a

40 miliardi nel 2016, passando da un’in-

cidenza attuale sul PIL del nostro Paese

dell’1,6% a circa il 2,5%. Saranno quasi

60 milioni i dispositivi mobili, smartpho-

ne e tablet, in mano agli italiani entro

fine 2014, con oltre 30 milioni di uten-

ti che accedono a internet attraverso

mobile device, e nel 2013 erano già 6

milioni gli smart object diffusi basati

su moduli machine-to-machine (M2M)

agganciati alla rete cellulare, in gran

parte macchine, contatori e pezzi di

domotica: un ecosistema composto di

varie parti che si autoalimentano fra

loro, dispositivi mobili, reti, servizi e

applicazioni, ma anche abitudini sem-

pre più consolidate, che il Politecnico

di Milano ha cercato di fotografare e

quantificare in uno studio appena pub-

blicato dall’osservatorio Mobile & App

Economy. “Si tratta di un mercato che

seguiamo nelle sue molteplici sfaccet-

tature già dal 2002 - ci spiega Andrea

Rangone, responsabile scientifico del-

la ricerca -, e che quest’anno abbiamo

cercato di compattare per dar conto di

un fenomeno globale in vivace fermen-

to che sta avendo un impatto potente,

non solo diretto ma anche per l’indotto

che può generare, con ricadute signifi-

cative su pezzi sempre più ampi dell’e-

conomia. La mobile & app economy nel

mondo ha registrato negli ultimi anni

grossi investimenti e un numero enor-

me di start-up finanziate, vere e proprie

bombe pronte a scoppiare con feno-

meni disruptive che distruggeranno un

pezzo di economia che naturalmente

muore, per essere sostituito da qualcosa

di fresco già pronto a nascere”. Un fe-

nomeno che ha un’importante pervasi-

vità sulle imprese sotto un duplice pro-

spetto, quello dell’impatto sulla relazio-

ne tra impresa e consumatore finale, e

quello sui processi e sulle attività stesse

che costituiscono la catena del valore

all’interno dei confini aziendali, perché

non esiste fase o attività che non possa

essere ripensata e migliorata dalle so-

luzioni mobili, tanto da poter parlare

sempre più di mobile enterprise.

Mobile nella relazione

tra imprese e clienti

Il primo aspetto che l’economia mobi-

le impatta è quello della relazione con

clienti e consumatori finali: “Il mobile è

un potente canale di supporto e abilita-

zione di ogni fase della relazione - spie-

ga Rangone -, dalla pubblicità alla pro-

mozione, dal supporto pre-vendita al

post-vendita passando per l’acquisto ve-

ro e proprio, con ambiti applicativi quali

il mobile advertising, un canale pubbli-

citario nuovo in grado di raggiungere

audience sempre più numerose, abili-

tando la mobile promotion, ossia la cre-

azione di dinamiche di incentivo all’ac-

quisto tramite smartphone e tablet

(offerte e volantini digitalizzati, buoni

sconto e concorsi mobile). Le applicazio-

ni mobile service sono già tra le più dif-

fuse, supportando le imprese in fase di

pre-vendita per stimolare all’acquisto,

e in fase post-vendita per fidelizzare il

cliente. Per finire poi ancora con il mo-

bile commerce, ovvero la vendita vera e

propria di beni e servizi non digitali da

smartphone e tablet, coinvolgendo an-

che il mobile content, la distribuzione di

contenuti tramite piattaforma mobile,

e il mobile payment, ossia l’attivazione

dei pagamenti da smartphone”.

Verso la Mobile Enterprise

Il mobile trasformerà anche i processi

all’interno delle aziende, poiché nu-

merosissime attività possono essere

supportate dai dispositivi e dalle appli-

cazioni mobili, dalla gestione del ma-

marzo 2016