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rmo

marzo 2018

imprenditori su 10. Per migliorare la formazione il

62,8% delle aziende adotta o ha intenzione di adot-

tare delle attività dedicate alle competenze digitali,

rivolgendosi a professionisti e consulenti esterni

(12,8%) o adottando metodi tradizionali come let-

ture, confronti e dibattiti, corsi (18,9%). Solo il 9,5%

si affida a metodi che prevedono il supporto di stru-

menti tecnologici.

Le PMI della meccanica e della subfornitura, che a

oggi hanno introdotto nuove tecnologie abilitanti,

hanno privilegiato soluzioni per la sicurezza infor-

matica (59,5%) e la connettività (53,4%) - settori in

cui si registra anche il livello di conoscenza maggiore

da parte delle aziende - la simulazione (28,2%), la

produzione additiva (26,7%), il cloud computing

(24,4%) e l’Internet of Things (22,1%), che saranno

oggetto di ulteriori investimenti da qui al 2018.

Entro la fine del prossimo anno, dunque, l’Internet

of Things sarà presente nel 22,1% delle aziende,

la sicurezza informatica e il cloud computing nel

20,6%, la realtà aumentata nel 15,3%. Tra gli obiet-

tivi, però, saranno i big data a godere degli investi-

menti maggiori, arrivando a essere così presenti in

oltre un quinto delle imprese italiane (22,9%).

In generale, la digitalizzazione raggiunta in azienda

è alta, soprattutto quando si parla di progettazione

e sviluppo del prodotto (61,2%) e della relazione con

il cliente e dei canali di vendita (60,4%), così come le

aspettative per i prossimi tre anni. Tra gli effetti mag-

giormente attesi, il 63,2% prevede fino al 15% di au-

mento dei ricavi, mentre il 71,2% prospetta lo stesso

fronte dell’export e per il fatturato delle aziende,

nettamente in aumento rispetto allo scorso anno

- commenta Maruska Sabato, project manager di

Mecspe - ma anche per il fatto che quasi 9 aziende

su 10 si dicano disposte a investire nei prossimi

anni nella trasformazione della loro impresa in una

‘fabbrica intelligente’. Questo trend indica grande

attenzione e forte interesse nei confronti delle

tecnologie abilitanti, percepite oramai in maniera

diffusa come un utile strumento per migliorare si-

stemi e processi produttivi. La sfida che bisogna af-

frontare adesso è quella della formazione: occorre

aumentare il livello di competenze digitali di tutti

gli operatori del manifatturiero, affinché si possano

cogliere, nel più efficace dei modi, le opportunità

offerte dalla tecnologia”.

A questo proposito, quasi la metà degli intervistati

(43,7%) si sente in linea con le competenze richieste,

mentre il 19% ritiene di stare precedendo le azioni

dei concorrenti. Percezione che si estende anche ai

benefici che la tecnologia sta apportando al perso-

nale: secondo il 67,6% degli imprenditori, questa è

in grado di migliorare la qualità del lavoro, mentre

il 49,3% è convinto che i dipendenti la vedano come

un’opportunità anziché una minaccia.

Migliorare la formazione.

Per quanto riguarda la

preparazione complessiva che la quarta rivoluzione

industriale richiede al personale nell’analisi e ge-

stione dei dati, il livello di competenze è giudicato

alto dal 19,3% degli intervistati e medio da quasi 7