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rmo

marzo 2018

mazione delle fabbriche è non solo auspicabile,

ma realmente possibile”.

Un tipo di produzione così avanzata richiede ov-

viamente il ripensamento in chiave ‘lean’ di tutta

la struttura aziendale, poiché a nulla serve avere

a disposizione dati e valori se poi non esistono

né il personale né gli strumenti in grado di inter-

pretarli.

“Fanuc sta investendo sulla diffusione nelle

aziende della conoscenza dell’intelligenza artifi-

ciale - ha spiegato Ghirardello -, ci sono diversi li-

velli di AI implementabili, ma vogliamo dimostrare

che non si tratta di fantascienza: la manutenzione

predittiva ad esempio costituisce il primo passo ed

è già da subito alla portata di tutti, perché attra-

verso la programmazione ragionata di interventi

di manutenzione si possono ridurre i tempi di

fermo, ottimizzare l’uso dei componenti e la loro

vita, e di conseguenza risparmiare tempo, energia

e denaro e aumentare la competitività. Il machine

learning e il deep learning sono passi altrettanto

importanti ma successivi”.

Fanuc sostiene l’introduzione delle nuove tecno-

logie nelle aziende attraverso l’implementazione

della piattaforma IIoT Fanuc Field, e delle applica-

zioni MT-Linki (che attiva il collegamento in rete

di macchine e dispositivi, anche di terze parti, per

scopi di manutenzione preventiva) e Zero Down

Time ZDT (servizio integrato nei robot Fanuc che

ne attiva il monitoraggio da remoto via cloud).

l’uomo. “La vera sfida non è diventare Industry

4.0, ma restarlo nel tempo - ha detto - per questo

motivo è necessario allenarsi al cambiamento e in-

vestire in conoscenza e formazione, così da essere

sempre in grado di sfruttare al meglio le innova-

zioni tecnologiche e convertirsi alla flessibilità”.

Un sistema 4.0 che mette l’uomo al centro deve

essere user-friendly, oltre che funzionale: “Non

serve a nulla progettare applicazioni tecnologica-

mente complesse se poi ci si dimentica di chi deve

utilizzarle sul campo. Pensare il cambiamento in

termini di smart factory non è sufficiente; occorre

puntare alla smart evolution, perché solo for-

nendo alle persone gli strumenti e le competenze

si potranno raggiungere i risultati desiderati.

Macchine che affrontano problemi verticali vanno

sorvegliate da persone che abbiano una visione

orizzontale”.

L’innovazione come prassi.

Marco Ghirardello

ha evidenziato come la teoria di Industria 4.0 sia

già da tempo prassi negli stabilimenti produttivi

Fanuc in Giappone, vere e proprie fabbriche in-

terconnesse completamente automatizzate dove

tutto viene registrato e analizzato per finalità di

controllo qualità e tracciabilità: “Il personale delle

nostre fabbriche è costituito per il 60% da addetti

adibiti a ricerca e sviluppo e per il 30% assistenza,

il resto sono amministrativi, supervisori e un nu-

mero davvero esiguo di operai, segno che l’auto-

Open house Fanuc: un’occasione

per toccare con mano varie

soluzioni e confrontare opinioni

ed esperienze.

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