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marzo 2018
Il futuro è qui.
Le applicazioni cui potrà far fronte
una simile isola robotizzata sono molteplici, dall’as-
semblaggio alla verniciatura di particolari piccoli o
grandi, fino alla manipolazione e alla sbavatura di
getti ecc.
L’intelligenza artificiale consente infatti di captare
le procedure che l’operatore specializzato ha re-
alizzato per eseguire le operazioni cui è dedicato.
Parliamo di uno sviluppo che permetterà in futuro,
anche tramite dei simulatori, di eseguire il training
per operatori non specializzati, ovvero di formare
nuovi operatori attraverso l’utilizzo delle stesse mac-
chine robotizzate.
Un nuovo ambito di sviluppo riguarda poi i robot
umanoidi (vedi foto di apertura) di cui sono stati
presentati i primi prototipi e soluzioni integrate per
sale chirurgiche, ove Kawasaki è parte di una joint-
venture nella società Medicaroid, che immetterà sul
mercato tavoli chirurgici a 6-7 assi e robot chirurgici
da 1 a 4 bracci, oltre che soluzioni robotizzate per
TAC e trattamento localizzato di tumori con radia-
zioni focalizzate: un settore che avrà un forte svi-
luppo in un breve lasso di tempo.
Ulteriori novità, assicurano i manager giapponesi,
oltre a quelle decisamente avveniristiche qui men-
zionate, verranno presentate nel corso del 2018, a
dimostrazione non solo della preziosa esperienza del
grande costruttore nipponico, ma anche e soprat-
tutto della sua capacità di innovare costantemente,
precorrendo le più avanzate frontiere tecnologiche
nei campi più disparati.
al lancio, nel 1981, dei robot a comando elettrico
Puma, mentre un altro passo di rilievo è stato il lan-
cio, nel 1989, della serie di robot JS con portata di
10 kg di progettazione Kawasaki senza parallelo-
grammi di comando, che ha fatto da apripista per
tutti gli altri costruttori di robot, così come i robot
da 165 kg serie EX.
Chiaramente, oggi che sono passati cinque decenni,
la gamma Kawasaki si articola in una ben più vasta
serie di robot che vanno da 3 a 1.500 kg di portata,
e con robot specifici per il settore medicale-farma-
ceutico e per il settore clean-room.
Anche i sistemi di controllo hanno seguito l’evo-
luzione concettuale della parte relativa al braccio
robot e oggi il controllore F60 per i robot sino a 10
kg di portata è il riferimento sul mercato per dimen-
sioni e peso.
Il robot e l’operatore.
Oltre a presentare l’am-
pliamento della gamma robot, Kawasaki Robotics
ha voluto lanciare alla fiera nipponica un messag-
gio molto particolare. Da un lato, proseguire con
l’ampliamento della gamma dei robot collaborativi
con i modelli Duaro 2 e Duaro 3, anche firmando
un rapporto di collaborazione con ABB per lo svi-
luppo congiunto di protocolli di sicurezza e comu-
nicazione, e in parallelo procedere con lo sviluppo
di un concetto originale di coworking tra robot e
operatore. Tale concetto, denominato ‘Successor’
va applicato alle linee o a una singola cella dove,
per rispondere alla attuale diminuzione della ma-
nodopera specializzata, si è pensato di abbinare ai
robot dei dispositivi di guida remota e dei pacchetti
d’intelligenza artificiale che permettano agli opera-
tori specializzati di trasferire i propri ‘skill’ ai robot
stessi, non eseguendo operazioni di vera e propria
programmazione, bensì operando in remoto da aree
di sicurezza.
In concreto, con un dispositivo chiamato ‘Communi-
cator’, l’operatore può movimentare uno o più robot
della medesima linea per operazioni che in realtà ri-
chiederebbero una elevata capacità di programma-
zione; il tutto agendo semplicemente sul dispositivo
che, di ritorno, conferisce all’operatore le medesime
‘sensazioni’ del robot nell’operazione svolta: ad
esempio, una sensazione di ‘forza’, di ‘vibrazione’
oppure emette segnali sonori di allarme, se il robot
sta forzando o interferendo. Eseguita un’operazione,
il robot ne ripete esattamente le sequenze e le moda-
lità. L’intelligenza artificiale permette poi che il robot
possa trasferire quanto appreso da un operatore
specializzato a un altro operatore non specializzato,
quindi non fornito delle stesse competenze.
Cinquant’anni di Kawasaki Robotics, decenni di innovazione e sviluppo, fino
agli attuali robot, specifici per il settore medicale-farmaceutico e per il settore
clean-room.