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rmo

gennaio/febbraio 2018

Laser, luce e futuro.

ZAC accese la luce. Era il 1978.

Fu il primo prototipo al mondo di laser tridimensio-

nale, utilizzato dalla Cavis, fornitrice di stampati pla-

stici del gruppo FIAT. Fu anche il primo balzo di Prima

verso l’internazionalizzazione: alla fine del 1982 ZAC

fu implementato in linea di produzione anche da

BMW, Renault e Chausson.

Nel 1979 inizia la collaborazione con Comau e il de-

butto di Prima nel mondo della robotica industriale. Per

Comau, Prima elabora il primo controllo robot europeo

in grado di gestire non solo gli assi singolarmente, ma

anche la posizione del centro utensile come risultante del

movimento degli assi della macchina.

Seguono anni entusiasmanti, che vedono lo sviluppo dei

primi robot di misura (come il PAG), macchinemiscelatrici

per l’industria del colore (la Iride, prodotta per la Max

Meyer, in grado di generare migliaia di colori miscelan-

done una dozzina appena), il sistema di controllo per il

Totem della Fiat, la collaborazione con la Saipem per un

sistema di saldatura orbitale di oleodotti e gasdotti sot-

tomarini.

Nel 1985 si accorge delle enormi potenzialità di Prima il

Gruppo giapponese Amada, già allora ai vertici mondiali

nel settore della punzonatura e piegatura della lamiera.

Con una partecipazione del 49% del capitale di Prima,

gneri ‘visionari’ ha dato vita a una piccola realtà impren-

ditoriale: Prima Progetti.

“Le nostre idee erano troppo avanti rispetto al mercato

- confida Carbonato - e questo si è spesso tramutato

in grosse difficoltà finanziarie”. Sono gli anni in cui un

grande vecchio del giornalismo italiano, ormai stanco

di confrontarsi con una società declinante, mette il naso

nella sede di Prima, in frazione Bauducchi, sulla strada

fra Torino e Villastellone. Giorgio Bocca, che all’epoca

già firmava per il quotidiano di Scalfari, il 16 aprile 1980

scrive: “Qui si fanno matrimoni fra i robot e le galline”.

In quei primi anni, Sartorio e Carbonato riflettono sulla

forma da dare alla loro creatura e capiscono che, date le

difficoltà finanziarie - il capitale sociale di fondazione di

Prima è di appena 50milioni di lire - devono essere fucina

di idee e fornire soluzioni progettuali alle imprese che si

affacciano all’automazione industriale.

PRogress In Manufactoring Automation, è l’acronimo da

cui è nato il nome scelto per le imprese del Gruppo e

la dice lunga sulla volontà di ideare soluzioni concrete

al servizio dell’industria. Ma sono anche gli anni in cui

l’azienda sconta la sua natura di realtà ‘technology dri-

ven’ e non ‘market driven’: grande ingegno e capacità

progettuale, scarsa potenzialità industriale.

Prima Industrie, una saga dell’innovazione

Il 30 novembre scorso, al centro congressi dell’Unione Industriale di Torino, il gotha della città

imprenditoriale e politica è pervenuto a rendere omaggio alla storia di uno dei maggiori Gruppi industriali

torinesi e alle persone che questa storia hanno contribuito a scrivere. Oltre 400 ospiti, dal mondo

dell’economia, della finanza della politica, del giornalismo, hanno affollato la sala. A far gli onori di casa

Gianfranco Carbonato, presidente del Gruppo, e con lui Giuseppe Berta, cui è spettato il discorso

introduttivo. Lo storico dell’industria, docente dell’Università Bocconi, ha infatti scritto e curato il volume

‘Scintille’ (nella foto) che racconta i 40 anni di vita di Prima Industrie: dalle origini quasi agresti (la prima

sede fu un casolare sulla strada fra Torino e Villastellone, fra oche e galline) all’avveniristico show

room oggi posizionato a Collegno. Al tavolo dei relatori, per quella che è stata a tutti gli effetti anche

un’occasione per riflettere sulla storia industriale del nostro Paese, c’erano Alberto Dal Poz, presidente

Federmeccanica, Gian Maria Gros-Pietro, presidente Gruppo Intesa Sanpaolo, Francesco Profumo

presidente Compagnia San Paolo. La sindaca di Torino, Chiara Appendino sedeva in prima fila accanto al

papà Domenico, braccio destro di Carbonato al timone del Gruppo. Un’occasione per celebrare 40 anni di

storia imprenditoriale coraggiosa e votata all’innovazione e annunciare i prossimi obiettivi dell’azienda.

Il 30 novembre scorso, al centro congressi dell’Unione Industriale di

Torino, una grande platea ha festeggiato i 40 anni di Prima Industrie.

Gianfranco Carbonato, presidente del Gruppo Prima Industrie.