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gennaio/febbraio 2018
STRATEGIE
C’
è un po’ dell’aria delle osterie torinesi degli
anni 70 nella Apple di Steve Jobs. Il giovane ‘vi-
sionario’ di Palo Alto, creatore del Mac e dell’iPhone,
soggiornò a Torino per qualche tempo, ospite di Franco
Sartorio e Luigi Lazzaroni, la mente e il cuore della DEA
(Digital Electronic Automation) di allora, la ‘cantera’ da
cui giovani talenti presero il volo per fondare il nucleo
iniziale di Prima Industrie.
Sartorio e Lazzaroni si circondarono di talentuosi giovani
ingegneri, informatici, fisici e matematici provenienti
dalle migliori università che, in condizioni di lavoro all’e-
poca straordinariamentemoderne per modalità di orario
e perseguimento del risultato, semplicemente inventa-
vano. Sartorio affermava infatti che: “L’uomo è fatto per
inventare, non per produrre”. Lazzaroni fu tra i primi
a intuire la genialità di Jobs, che era allora appena ven-
tenne e lavorava come tecnico della Atari: “Vedrai, a To-
rino si mangia bene”, diceva all’autore del famosomotto
‘stay hungry, stay foolish’: almeno in quei giorni torinesi
la fame di Jobs fu placata.
Un approccio, e una capacità di riconoscere il talento,
che descrive magnificamente uno dei leit motiv di Prima
Industrie: basare il successo sulla competenza delle per-
sone.
Quando Gianfranco Carbonato, presidente di Prima
Industrie, chiese a Giuseppe Berta di raccontare i primi
quarant’anni di storia dell’azienda, lo storico bocconiano
si chiese da che parte cominciare. Carbonato gli rispose:
“Non ti preoccupare, ti do io tutto il materiale”.
Berta non immaginava che la fonte prima delle notizie,
che ha poi costituito il nucleo del suo volume ‘Scintille’,
sarebbero state scatole e scatole di quaderni, appunti,
agende, brogliacci e schizzi. Una mole impressionante di
informazioni raccolte da Carbonato in oltre 40 anni.
Di venti in venti.
La storia di prima Industrie può essere
grosso modo suddivisa in due grandi fasi storiche.
Dal 1977 al 1995, fase segnata da un una ricerca conti-
nua, forsennata, da un’avanguardistica spinta in avanti
verso la rivoluzione tecnologica che ha, spesso, lasciato
indietro mercato e capitali. La seconda dal 1996 a oggi,
fase segnata dal deciso investimento sulla tecnologia
laser.
Nel 1977 Sartorio assieme a Carbonato e altri 20 inge-
di Guido Ruffinatto
Prima Industrie ha tagliato il traguardo dei suoi primi quarant’anni di storia. Per l’occasione
è stato pubblicato un libro che ripercorre quei decenni: dalle avventurose origini ‘fra oche
e galline’ alle più innovative soluzioni tecnologiche che oggi proiettano il Gruppo a livello
globale. Non mancano gustosi episodi e curiosità
Prima
Industrie,
40 anni di
storia