Table of Contents Table of Contents
Previous Page  27 / 104 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 27 / 104 Next Page
Page Background

27

rmo

maggio 2017

tradizionali basati sull’asportazione o deformazione

plastica dei materiali.

Inoltre, la maggior velocità con cui è possibile pas-

sare dalle fasi di progettazione a quelle di produ-

zione, e i minori costi delle attività di prototipazione,

dischiudono ulteriori opportunità sul fronte della

personalizzazione dei prodotti, con un’intensifica-

zione del coinvolgimento del cliente sin dalle prime

fasi di ideazione.

Le positive ricadute riconducibili all’adozione

delle tecnologie additive non possono che essere

rinforzate dall’integrazione con i processi di la-

vorazione tradizionale e con i sistemi robotizzati.

Infatti, importanti vendor (DMG Mori, Fanuc ecc.)

stanno presentando sistemi di produzione flessibile

di tipo ‘hybrid’ che hanno la capacità di integrare

nella stessa macchina a controllo numerico teste di

deposizione metallica di tipo additivo con teste di

asportazione di tipo sottrattivo. In questo modo è

possibile definire nuovi cicli di lavoro che ottimiz-

zano l’utilizzo combinato delle diverse tecnologie

in funzione dei tempi di esecuzione e delle tolle-

ranze richieste.

Inoltre, i sistemi di produzione più integrati (mini/

micro-fabbriche) potrebbero permettere di posi-

zionare gli asset produttivi più vicino a determinati

bacini di utenza, riducendo i tempi di risposta al

mercato e gli impatti logistici legati al trasporto dei

beni (logistic and manufacturing postponement).

Un esempio ormai consolidato di questa tendenza

è stato l’ideazione e lo sviluppo del sistema di pro-

duzione di pneumatici Mirs che ha cambiato negli

ultimi 15 anni il modo di gestire i pneumatici di alta

gamma del gruppo Pirelli.

Dall’impresa alla supply chain.

I benefici attesi

dall’adozione di Industria 4.0, come esemplificato

con riferimento all’elemento ‘manifattura additiva’,

sono molteplici e si possono manifestare a livello sia

di singola impresa, sia di supply chain. Tuttavia, al

fine di poter decidere come effettivamente appli-

L

a Prima Rivoluzione Industriale ha utilizzato

la forza del vapore per meccanizzare il lavoro

manuale. La seconda rivoluzione ha utilizzato l’e-

lettricità per sviluppare la produzione di massa.

La Terza ha impiegato l’elettronica e le tecnologie

informatiche per automatizzare la produzione. La

Quarta Rivoluzione o Industria 4.0 prospetta la tra-

sformazione digitale del sistema industriale, grazie

a una combinazione di tecnologie che permettono

di creare fabbriche caratterizzate da macchine e

oggetti capaci di dialogare tra loro e con gli ope-

ratori che all’interno di queste fabbriche lavorano.

Tale trasformazione digitale si sta concretizzando

grazie alla combinazione di più elementi: big-data

& analytics, robot autonomi, simulazione, integra-

zione orizzontale e verticale, internet of things,

cybersecurity, cloud, tecnologia additiva, realtà au-

mentata. Alcuni di questi elementi rendono possibili

cambiamenti nelle logiche e nei metodi di produ-

zione fino a qualche anno fa inimmaginabili. Altri

consentono, da un lato, di governare le fabbriche

attraverso un’intelligenza distribuita e, dall’altro, di

dare origine a paradigmi basati sulla reale collabo-

razione uomo-sistema automatico.

Modelli produttivi ibridi.

Degli elementi sopra

riportati, tutti ugualmente rilevanti, vorremmo ana-

lizzare in particolare la manifattura additiva, poiché

mette in discussione gli assunti di base su cui per

oltre un secolo si è fondata la gran parte dei settori

manifatturieri e crea le condizioni per lo sviluppo

di modelli produttivi ibridi che hanno caratteristiche

rivoluzionarie dal punto di vista sia delle prestazioni,

sia delle architetture: si riducono o in alcuni casi si

annullano i costi e i tempi, in molti casi particolar-

mente rilevanti, per lo sviluppo di stampi e attrez-

zature, elementi insostituibili dei processi produttivi