35
rmo
settembre 2016
azione, da 2.100 x 2.100 x 1.250 mm fino a 6.000 x 4.800
x 1.500 mm, se includiamo la versione più grande della
DMU 600 P. La DMU 600 G linear raggiunge i 6.000 x
4.500 x 2.000 mm. Per quanto riguarda il peso dei com-
ponenti, supportano da 8.000 kg fino ad un massimo di
40.000 kg nel caso della DMU 600 P”.
DMG Mori come soddisfa i requisiti dei singoli com-
ponenti e l’elevata domanda in termini di flessibilità e
qualità?
“I nostri programmi XXL includono naturalmente
un’ampia gamma di moduli, che si traducono in
configurazioni adattate alle specifiche applicazioni
richieste dal cliente. L’ampia gamma dei mandrini
per la nuova DMU 210 P 2nd generation ne è la di-
mostrazione. Si va dall’elettromandrino powerMaster
con coppia massima di 1.000 Nm, al mandrino a cam-
bio gamma torqueMaster con valori di coppia fino a
1.800 Nm, fino ad includere i mandrini speedMaster,
che vantano velocità di rotazione straordinarie fino
a 30.000 giri/min. La DMU 600 G linear è disponibile
con un mandrino ad alta coppia da 12.000 giri/min e
300 Nm, un mandrino a cambio gamma con coppia
fino a 1.445 Nm ed un elettromandrino con velocità
fino a 28.000 giri/min. In virtù di queste dotazioni,
le macchine XXL sono adatte sia per la lavorazione
pesante che per le applicazioni HSC ad elevata preci-
sione. L’offerta include inoltre in opzione delle teste
interscambiabili dotate della massima flessibilità, con
cinematica C/A e C/B per lavorazione complesse, oltre
a tavole di fresatura/tornitura e magazzini utensili
che possono alloggiare fino a 300 utensili”.
In sostanza quindi, l’obiettivo è consentire la lavora-
zione completa per qualsiasi tipologia di applicazione.
Corretto?
“Assolutamente. Bisogna tener presente che le pro-
duzioni in cui sono necessari numerosi processi di ser-
raggio ed operazioni di riattrezzaggio rischiano di
incrementare i tempi passivi e rendere le lavorazioni
non redditizie. La lavorazione su 5 lati e a 5 assi è perciò
essenziale in questo segmento, per garantire che i pezzi
di grandi dimensioni possano essere lavorati con pro-
fitto. Opzioni quali la tavola di fresatura/tornitura o il
cambio pallet possono ancora aumentare ulteriormente
la produttività”.
La qualità è una parola chiave in questo contesto. A
questo proposito elevati standard qualitativi sono ne-
cessari nei settori applicativi che ha accennato all’inizio.
Quali sono dunque i punti di forza delle macchine a
portale di DMG Mori?
“La qualità dei componenti richiesta è ovviamente im-
postata su standard di alto livello. La precisione e la
qualità delle superfici devono essere perfette, carat-
teristiche garantite dalla costruzione altamente sta-
bile delle macchine a portale. I componenti di ghisa
EN-GJS-600-3 (GGG60) assicurano rigidità assoluta per-
mettendo perciò una lavorazione precisa ed allo stesso
tempo ad elevata dinamica. Lo stesso vale per la ver-
sione a portale della DMU 600 G linear, che grazie alla
sua comprovata tecnologia dei motori lineari garantisce
un’ottimale qualità superficiale, precisione estreme e
processi di finitura ad elevata dinamica. Questo elimina
la necessità di qualsiasi processo di ripassaggio, così da
La DMU 210 P 2nd Generation
permette applicazioni a
5 assi con corse fino a
2.100 x 2.100 x 1.250 mm.