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rmo

settembre 2016

di spessore nelle lavorazioni di foratura e svasatura di pacchetti di

materiali: carbonio, alluminio, titanio in varie sequenze. Tali cicli speciali

sono integrati con sistema di riconoscimento automatico in-process

del punto di cambio di materiali e contemporaneamente di verifica

dell’usura-rottura dell’utensile”.

Quali sono le opportunità per i costruttori di macchine utensili oggi?

“Il mondo industriale italiano - dice Dordoni -, dal mio punto di

osservazione, sta vivendo un momento positivo. Abbiamo buoni tecnici

con competenze elevate, un costo della manodopera estremamente

competitivo rispetto a Francia e Germania, il fenomeno del reshoring

(rientro in patria di alcune attività manifatturiere - ndr) è iniziato ormai

da qualche anno. Con queste convenienze i costruttori italiani possono

conquistare mercati importanti; dall’automotive all’aerospace, fino

alla lavorazione di geometrie complesse in genere come stampi e

meccanica generale”. E conclude: “Ci sono delle opportunità concrete

da cogliere, opportunità che dovrebbero coinvolgere anche le aziende utilizzatrici. Gli imprenditori, per far

sì che la propria impresa rimanga competitiva, dovrebbero pianificare un ricambio dei sistemi produttivi con

cadenze programmate. Come del resto succede in Germania. Il ciclo di vita di una macchina utensile non

dovrebbe superare i dieci anni di utilizzo, pena la perdita di produttività, efficienza e valore della stessa. Il

dato Ucimu è impietoso: l’età media del parco macchine utensili impiegato nelle aziende italiane non è mai

stata così alta negli ultimi 40 anni. Dobbiamo pensare a un nuovo modo di produrre. Ecco allora l’interesse

alla fabbrica 4.0. Siamo solo all’inizio di un percorso davvero innovativo. Ma questo progetto, nato in

Germania, deve essere adattato alla realtà italiana, alle medie e piccole aziende. Il primo passo è quello di

offrire loro tecnologie semplici, facili da integrare”. Cosa dire, innovare è d’obbligo.

ma riduce anche le vibrazioni al mandrino nelle mac-

chine utensili, migliorando rendimento e precisione.

Altri temi di ricerca sono le macchine ibride. Si tratta

di un progetto sperimentale tra Jobs e il Politecnico

di Milano per la costruzione di una macchina ad

asportazione di truciolo che, contemporaneamente,

è in grado di abbinare la tecnologia additiva 3D, di

polveri di metallo. Infine, ma non per questo meno

importante, la crio-tecnologia. Essa dovrebbe evi-

tare l’utilizzo dei lubrorefrigeranti nelle macchine

utensili. Il raffreddamento dell’utensile/pezzo è de-

mandato a un flusso di azoto liquido a -200 °C. Que-

sto tipo di refrigerazione è adatto per la lavorazione

del titanio e vari tipi di acciai.

Macchine evolute.

In occasione dell’Open House,

Jobs ha presentato ai visitatori alcuni modelli di mac-

chine utensili. Si tratta di sistemi adatti alla moderna

industria manifatturiera, in particolare per stampi e

modelli, aerospace e meccanica generale. Jobs, con

la sua produzione, riesce a soddisfare le esigenze

degli utenti. Si tratta di utilizzatori internazionali e

nazionali che hanno saputo reagire alla crisi e hanno

investito in nuovi prodotti, nuove macchine e nuovi

mercati. Ecco allora le macchine utensili dedicate al

settore aeronautico targate Jobs: tre eVer7, facenti

parte di due FMS che includono in totale dodici Jobs

eVer7 e una Jobs LinX concatenate con sistema di pa-

lettizzazione integrato, destinate alla lavorazione di

pezzi aeronautici in alluminio particolarmente com-

plessi e precisi; RoboDrim 200, un concetto nuovo di

macchina a montante mobile con un sistema di ge-

stione e sensorizzazione robotizzato presentato in

versione per l’esecuzione di lavorazioni di pre-assem-

blaggio di ali.

Per il settore automotive, invece, è stata messa sotto i

riflettori Laser Speeder, l’ultima realizzazione di Jobs

per il settore degli stampi di grandi dimensioni. Que-

sto sistema è equipaggiato con un’innovativa testa

laser per svolgere le operazioni di cladding, harde-

ning e measuring. Sarà integrata in un sistema fles-

sibile che comprende macchine fresatrici Jobs eVer7

insieme ad altre macchine per la lavorazione di grandi

stampi. L’impianto è equipaggiato con un sistema di

pallettizzazione.

Sempre per il comparto stampi, Frazer è un impianto

realizzato per un’azienda che opera nella subfornitura

nel settore della lavorazione di grandi stampi di imbu-

titura. La macchina è equipaggiata con tutti i software

e gli accessori necessari per consentire il funziona-

mento senza il presidio dell’operatore. Segnaliamo in-

fine Sigma Compact, il centro di lavoro verticale per la

lavorazione di stampi e meccanica generale.

@gapeloso