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marzo 2015
Strategie
Inchiesta
riali avanzati e leghe leggere, un altro in Ohio sul
3D, uno nel North Carolina su semiconduttori ed
efficienza energetica, e uno a Chicago, da poco an-
nunciato con un investimento di 320 milioni di dol-
lari e dedicato al digital manufacturing. E proprio
a Chicago ha sede l’ufficio ICE-Agenzia capofila dei
Desk Machines Italia: “La nostra presenza - spiega
Matteo Picariello, direttore dell’ufficio - ci consente
di offrire localmente servizi avanzati alle aziende
italiane della meccanica, come ImportGenius, per
tracciare spedizioni e vendite di esportatori stra-
nieri verso gli USA, il supporto per la presenza a
eventi e fiere per il manifatturiero, e il servizio di
consulenza legale gratuita tramite la partnership
University of Chicago Corporate Labs”.
Qualità e relazione
. Le vendite di beni strumentali
italiani in continua crescita dimostrano il rapporto
di fiducia instauratosi tra i decisori delle aziende
americane e i costruttori italiani, merito dell’e-
levato contenuto tecnologico dei nostri macchi-
nari, come sottolinea Alfredo Mariotti, segretario
generale Federmacchine: “Un vantaggio che va
mantenuto continuando a investire in ricerca e
innovazione, applicandosi in nuovi settori come
quello delle tecnologie additive, 3D e prototipa-
zione rapida, sempre più diffuse nel machinery
avanzato USA”. Altro asse fondamentale del nostro
vantaggio competitivo è poi la relazione: elemento
importante da costruire strada facendo, e che im-
USA, impressioni
di chi già vi opera
Un sondaggio condotto da Federmacchine e
Università Cattolica su un campione di circa
40 aziende associate, solo al 13% con fatturato
sotto i 2,5 miliardi di euro, rileva che l’80% è
già presente negli USA, non pertanto un Paese
greenfield ma con pratiche già consolidate e
una presenza italiana già radicata nel tempo,
in quanto l’85% vi è già da oltre 10 anni. Il 68%
delle imprese vi è entrato per export diretto,
ma al diminuire delle dimensioni aziendali le
forme di presenza si fanno più sofisticate. Il 47%
del campione ha deciso di entrare seguendo il
mercato, il 38% ha seguito un cliente, mentre
un altro 12% ha voluto intercettare mercati
limitrofi (Messico).
Le attività di promozione del sistema degli
stakeholder presenti sono riconosciute e
apprezzate dal 68% delle aziende. Emerge
però la richiesta di maggiori informazioni
che risalgono la catena del valore, verso
forme di partnership che toccano attività di
approvvigionamento, know how, logistica
e fornitori, per una presenza più sofisticata
che aiuti ad affrontare le vaste dimensioni del
mercato, percepite per il 30% come una delle
principali difficoltà, insieme alla necessità di
avere una presenza diretta e alla chiusura del
mercato.