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marzo 2015

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Complessivamente, si può ancora dire che i ribassi mag-

giori interessano i Paesi meridionali, sebbene questa

verità non sia più così netta come in precedenza. D’al-

tra parte è la subfornitura svedese che porta la maglia

nera, con una flessione del 6,8 % rispetto al 2012. Tut-

tavia la Svezia è preceduta di poco dall’Italia (-6,5%),

dalla Grecia (-6,3%) e dal Belgio (-6,2%). La maggior

parte del gruppo si colloca tra -6% e -2%... Con un

trend decrescente del 2,8 %, i Paesi Bassi ‘precedono’

il Regno Unito (-3,3%), l’Irlanda (-3,79%), il Lussem-

burgo (-4%), la Finlandia (- 5,3 %), la Spagna (-5,6%),

la Francia (-5,77%) e il Portogallo (-6%). Tre Paesi si di-

stinguono tuttavia per dei tassi meno catastrofici, seb-

bene negativi: la Germania (-1,6%), l’Austria (-1,4%) e

la Danimarca (-1,2%).

In totale, nel 2013, le attività dei subfornitori indu-

striali dell’ex-Europa dei 15 hanno raggiunto 389,88

miliardi di euro (contro i 405,8 miliardi nel 2012), il che

corrisponde a una regressione del –3,93% (-3,32%,

l’anno precedente).

Contrariamente all’anno scorso, il ribasso segnato in

Francia è sensibilmente superiore alla media europea.

Come possiamo immaginare, questa nuova riduzione

di attività si è tradotta, anche questa volta, in una

soppressione di posti di lavoro. Si può stimare che il

numero dei posti di lavoro destinati alla subfornitura

si è contratto in media di un po’ più del 2,5 %. Ma

precisiamo che questa percentuale riguarda soltanto

i dipendenti fissi delle aziende a eccezione, quindi,

dei lavoratori temporanei (che sono considerati come

prestatari).

L’Unione Europea dei 28.

L’offerta di subfornitura dei

13 nuovi Paesi membri dell’Unione Europea è di oltre

76,47 miliardi di euro. Sommando i dati inerenti l’Europa

a 15 e quelli dei Paesi nuovi membri si ottiene la misura

del potenziale di subfornitura industriale dell’Europa

dei 28: 466,35 miliardi di euro. L’offerta di subfornitura

della Svizzera e della Norvegia (che non sono membri

dell’Unione Europea) è in totale : 25,09 miliardi di euro.

L’insieme dei valori dei Paesi dell’Europa dei 15, uniti

a quelli di Svizzera e Norvegia, fornisce i valori globali

dell’offerta di subfornitura per l’insieme dell’Europa oc-

cidentale: 414,97 miliardi di euro. Infine, addizionando

i valori di Svizzera e Norvegia, sommati a quelli dell’Eu-

ropa dei 28, si valutano le attività di subfornitura sulla

totalità dell’Europa, cioè 491,44 miliardi di euro.

Per queste diverse aree, osserviamo i seguenti tassi di

variazione (2013/2012): UE 15 con -3,93%, i 13 nuovi

membri dell’Unione Europea con +1,80%, la UE 28 con

-3,04%, i valori di Svizzera + Norvegia con -1,45%, quelli

di Europa occidentale con -3,78%. Il totale dell’Europa

risulta -2,96%.

Infine, come ogni anno, abbiamo stimato il valore delle

produzioni di subfornitura realizzate nell’arco orientale

dell’Europa. Quest’area geografica comprende la Turchia

e tutti gli ex-Paesi dell’Est, esclusi i membri della CEI (Co-

munità degli Stati Indipendenti). Tale offerta può essere

stimata, per il 2013, in circa 121,57 miliardi di euro, che

corrispondono a un aumento del + 2,8 %.

Daniel Coué è consulente per il Midest, Salone di subfornitura indu-

striale di Parigi.