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luglio/agosto 2014
senteancheaprogrammatori nonesperti di programmare
e integrare robot nel processo. Tuttavia, un grosso sforzo
deve essere fatto nella direzione dell’interazione sicura,
dato che il robot collabora con l’uomo senza barriere. Per
questo, sono stati e sono tuttora in via di sviluppo, robot
leggeri dotati di sistemi di guida basati su visione e inte-
grazione di sensori che li rendano più adattabili all’am-
biente circostante. L’Organizzazione Internazionale per
la Standardizzazione (ISO) sta preparando una norma per
definire i requisiti di sicurezza nella collaborazione uomo-
robot. E siamo solo all’inizio.
Interessante è poi l’analisi relativa alla ripartizione per
tipologia di robot. Particolarmente diffusi sono i robot
articolati, in grado di svolgere operazioni complesse gra-
zie alla flessibilità di movimento assicurata dai bracci che
operano come strumenti antropomorfi. Nel 2013, in Ita-
lia, sono stati prodotti 1.935 unità di robot articolati che
vengono poi impiegati per saldare e verniciare. Seguono i
robot cartesiani (612 unità), utilizzati nei processi pick and
place, per movimentare pezzi.
Cosa dire.
Secondo l’indagine condotta dal Centro
Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre,
il parco robot installato in Italia nel 2013 conta 94.790
unità. Lombardia e Piemonte ospitano, ciascuna, più del
30%delle imprese del comparto. Nel confronto tra le due
prime regioni per presenzadi unitàproduttive, il Piemonte
precede di gran lunga la Lombardia per contributo al fat-
turato di comparto, coprendo il 64,3% del totale (contro
il 6,3% della Lombardia, preceduta anche dall’Emilia Ro-
magna, 23,8%).
Per concludere segnaliamo i principali driver per l’auto-
mazione sono: efficienza energetica e nuovi materiali,
per esempio i compositi a base carbonio, che richiedono
nuovi sistemi produttivi; la competitività globale, che ri-
chiede maggiore qualità e produttività; mercati consumer
in espansione, che richiedono un aumento delle capacità
produttive; diminuzione del ciclo di vita dei prodotti e
aumento della gamma prodotti (mass customization),
che richiede sistemi di automazione sempre più flessibili;
miglioramento della qualità del lavoro, tramite la sostitu-
zione degli operatori umani con quelli robotici per lo svol-
gimento di compiti ripetivitivi, pericolosi e noiosi, che non
possono essere svolti in sicurezza dall’uomo.
I.Fassi, ricercatrice CNR Itia e consigliere Siri.
Economia
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