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mente contenuto tra -1% e -3%. Se però si con-
sidera che esiste uno zoccolo duro di mercato,
composto dal rinnovo delle grandi flotte, stimato
in circa 20.000 macchine all’anno, e che questo
mercato è quasi del tutto chiuso (il cosiddetto
‘incumbent’ ha un vantaggio troppo grande sui
concorrenti), in realtà è come se il mercato ‘libero’
fosse pari a 5.000 macchine all’anno, crollato di
circa l’80% dal 2007! Il calo ha impattato principal-
mente sulle reti dei concessionari, genericamente
esclusi dal mercato delle grandi flotte, i quali si
trovano oggi a contendersi un mercato drastica-
mente ridotto, e che in più registrano difficoltà a
rinnovare le proprie flotte di noleggio a causa delle
difficoltà finanziarle”, sostiene Turchetti.
Secondo l’amministratore unico di CGM, inoltre,
gli apparenti sprazzi di ripresa registrati tra set-
tembre e ottobre, che qualcuno sta scambiando,
o vendendo, per la fine della crisi, non sono stati
altro che fenomeni di ricostituzione degli stock nel
sistema economico generale.
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rmo
luglio/agosto 2014
UgoTurchetti,amministratoreunicodiCGM.
Scarso ottimismo.
“Se nel terzo trimestre 2013,
come ampiamente propagandato, si è arrestata la ca-
duta del PIL, essa riprenderà presumibilmente nell’ul-
timo trimestre dell’anno. Non c’è un solo motivo
logico, un dato macroeconomico, un dato statistico,
(a parte i rilevatori di ‘sentiment’ ma credo registrino
una reazione psicologica alla frustrazione del mo-
mento più che un’analisi fondata) che faccia pensare
a una ripresa imminente. Ci sono, al contrario, diverse
ragioni per pensare che il mercato possa comprimersi
ulteriormente”, riassume Turchetti.
Che fare, dunque? “Prevediamo di potere recupe-
rare qualche quota di mercato aumentando il nu-
mero dei concessionari sul territorio, eliminando o
limitando o rivedendo le esclusive di zona in essere,
con un approccio flessibile, zona per zona. Esistono
dealer qualificati che non hanno più, o entro breve
non avranno, un mandante. Perché il costruttore o il
distributore di riferimento sono entrati in difficoltà,
o perché non sono più all’altezza di garantire i servizi
minimi necessari alla rete di vendita per la sua stessa
sopravvivenza. A questi concessionari noi offriamo la
possibilità di trattare un marchio prestigioso come
CAT, offrendo servizi che, pur ridotti durante la crisi,
rimangono di eccellente livello in termini di supporti
commerciali, di marketing, di servizi post vendita, di
effettiva disponibilità immediata dei carrelli. L’allar-
gamento della nostra rete commerciale non compor-
terà fenomeni di concorrenza tra concessionari sullo
stesso territorio; al contrario, ciascuno di essi potrà
continuare a lavorare con i propri clienti di sempre,
senza sovrapposizioni con altri dealer. Questa nuova
opportunità, insieme a un’indispensabile riduzione
dei costi, permetterà ai concessionari di superare
insieme a noi la crisi e di farsi trovare pronti per la
ripresa”, sostiene Turchetti. La strategia di CGM è
sostenuta anche dalle potenzialità di CAT Lift Trucks
Europe. Trascorso il 2013, un anno complesso perché
ha visto la chiusura delle fabbriche in Olanda e Giap-
pone e la rilocalizzazione della produzione in Finlan-
dia, Cina e Stati Uniti, CAT Lift Trucks Europe si sta
rifocalizzando sullo sviluppo della propria gamma di
prodotti. Dopo avere rinnovato quasi interamente
la propria gamma di macchine da interno nel 2011 e
2012, dopo avere introdotto la nuova gamma da 48
volt nel 2012, nel 2014 è previsto il lancio della nuova
gamma di carrelli retrattili e delle nuove macchine
diesel di grande portata (da 60 a 160 quintali), non-
ché, molto attesa dal mercato, della nuova gamma di
frontali elettrici a 80 volt. È già in cantiere, previsto
per il 2015, un nuovo innovativo carrello a 48 volt.
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