valore della sua MetalWork non tanto
dal fatturato ma dalle persone. Oggi
siamo in poco più di mille dipendenti
nel mondo e il fondatore non è riuscito
a raggiungere questo obiettivo perché
è mancato, ma le assicuro che ci riu-
sciremo noi per onorare la memoria
di quest’uomo. Questo è un impegno
che ci prendiamo”.
Nel testamento Bonatti ha anche
indicato come Metal Work dovrà a-
vere una funzione di mecenatismo
nel sociale. Come?
“Erminio Bonatti ha deciso che una
determinata parte degli utili che Me-
tal Work sarà in grado di generare in
futuro, oltre a tutti gli aspetti legati
alla gestione, sarà devoluto in benefi-
cienza. Questo avverrà attraverso una
Fondazione, già costituita e intitolata
proprio a suo nome, che si occuperà di
individuare le iniziative da sostenere.
Presidente della Fondazione è la mo-
glie. Proprio perché, se la parte gestio-
nale di MetalWork è stata demandata
a dei manager, quella filantropica è
stata demandata alla famiglia”.
Oggi, come chiude l’anno MetalWork
da un punto di vista del fatturato?
“Da questo punto di vista, stiamo a-
vendoun anno straordinario. Ilmiglior
anno di sempre. Il miglior anno dei 50
anni di storia di MetalWork. Anche se
sappiamo che difficilmente potremo,
non solo noi ma tutti, ripetere perfor-
maces simili in futuro: l’economia sta
andando bene anche spinta dagli in-
centivi fiscali legati al Piano Nazionale
Industria 4.0”.
Parlava di continuità anche nel piano
industriale che avevate varato. Quali
sono le prossime tappe nel percorso
di crescita aziendale?
“Il nostri piano si basa su tre driver:
prodotto, processo e mercato. La no-
stra attuale quota di mercato, a livello
globale, è attorno al 2%. L’obiettivo è
chiaramente di crescere. Per quanto
Se prodotto, processo e organizzazione sono i tre pilastri del piano industriale di sviluppo, la chiave del
successo è nel coinvolgimento delle risorse umane.
riguarda il mercato, nei prossimi anni
abbiamo intenzione di andare a coprire
quelle aree che non presidiamo ancora
direttamente:mercati nuovi che stanno
crescendo ma anche mercati dell’Est
Europaodell’AmericaLatina. Per quan-
to riguarda il prodotto, continueremo
nell’innovazione, enfatizzando quelle
che sono le nostre peculiarità: grande
flessibilitàecustomizzazione. Perquan-
to riguarda i processi, chiaramente la
tecnologia deve seguire di pari passo
l’evoluzione del prodotto.
L’altra priorità è mantenere un elevato
know-how. Nel nostro settore il pro-
dotto, il processo e il servizio sono
diventate delle commodities. Ma è la
competenza che fa la differenza. Per
questo per noi la formazione è ormai
un pilastro”.
Un’ultima domanda: la quotazione
in Borsa resta sempre un’opzione sul
tavolo o l’avete del tutto accantonata?
“La nostra adesione al Progetto Elite
di Borsa Italiana ci ha permesso di
essere certificati per una eventuale
quotazione. Anche su questo pun-
to Bonatti aveva le idee chiare, ha
stabilito quali sarebbero i requisiti
economici e quanto il valore da poter
mettere sul mercato per prendere in
considerazione una eventuale quo-
tazione: ossia nel caso volessimo
fare delle acquisizioni importanti. E
quella visione resta ancora valida per
il futuro, anche se in questo momen-
to la quotazione non è nell’ordine
delle cose”.
@lurossi_71
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progettare
410
NOVEMBRE
/
DICEMBRE
2017