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Online Diagnostics Network (ODiN),

già in uso presso alcuni clienti, è

possibile anticipare avarie per ri-

durre i fermo-macchina. Il sistema

ODiN, mediante numerosi sensori,

rileva i dati d’esercizio di grandi im-

pianti, per poi inviarli ad un cloud:

tipo Bosch IoT Cloud. Nel cloud, un

apposito software ad autoappren-

dimento valuta i dati, rilevando il

grado di usura prima che si verifichi

un’avaria. Nei grandi impianti, un

arresto imprevisto comporta costi

di svariate decine di migliaia di

euro all’ora. ODiN è ormai talmente

evoluto da superare il 95% di verosi-

miglianza nella previsione degli er-

rori, presso i nostri clienti pilota nei

settori metallurgico e di lavorazione

della carta e dello zucchero. In tale

modo, ODiN trasforma i guasti im-

previsti in manutenzioni pianificate”.

Ingegner Giudici, ha maturato an-

che un importante ruolo nel marke-

ting in Bosch Rexroth. In quest’ot-

tica di rinnovamento e digitalizza-

zione globale, quali sono gli spunti

per un marketing 4.0?

“Bosch Rexroth si sta orientando

verso una comunicazione più digi-

tale, sperimentando nuovi canali,

tra cui i webinar che ci permettono

di entrare in contatto con i nostri

clienti ed end-user in maniera di-

retta e interattiva. Già da un paio

d’anni stiamo sperimentando que-

sto strumento di comunicazione e

abbiamo visto una partecipazione

attiva degli utenti sul web, come

nel caso del webinar dello scor-

so 28 settembre che aveva come

tema ‘la manutenzione di un fil-

tro idraulico’. Concepito come un

tutorial per tecnici e responsabili

di reparto, è stato un momento di

spiegazione delle operazioni da

svolgere durante le fasi di manu-

tenzioni e analisi in un impianto

oleodinamico”.

Lontana ormai da quella che era la

sua immagine tradizionale, l’oleo-

dinamica connessa quale approccio

dovrebbero avere da parte dei gio-

vani ingegneri?

“L’arrivo in azienda delle nuove ge-

nerazioni, note per essere sempre

connesse, comportaun cambiamen-

to di visione. I giovani sempre più

preparati e ‘digitalizzati’ possono

farsi coinvolgere dall’oleodinamica

che si integra perfettamente con le

altre tecnologie software-based in

ottica Industria 4.0. Le nuove leve di

ingegneri possono così contribuire

allo sviluppo di forza e coppia senza

essere ‘battezzate dall’olio’, come

si usa dire in officina. Attraverso

l’utilizzo di software, progettazio-

ne, parametrizzazione, messa in

servizio, funzionalità e diagnostica,

questi giovani possono cimentarsi

in nuove attività professionali”.

@lurossi_71