nipote: questo garantisce la continuità
della famiglia del fondatore”.
Il fondatore ha pensato anche a un
futuro meno prossimo per l’azienda?
“Erminio Bonatti ha pensato all’azien-
da non solo con noi, ma anche dopo
di noi. Nel testamento del fondatore
è contenuta la fotografia di ciò che
deve essere fatto anche nel futuro
dell’azienda, che ha voluto svincolare
da quello di chi attualmente la gesti-
sce o la possiede. Non avendo figli,
quando verrà a mancare la moglie
la partecipazione società confluirà in
una Fondazione che garantirà così
indipendenza economica e continuità
guida sarà affidata ad un unico ammi-
nistratore delegato che Bonatti aveva
già individuato, anch’esso anche se
molto giovane, già operativo in Metal
Work . Come vede, anche in questo
passaggio, il fondatore ha voluto por-
re l’accento sulla valorizzazione delle
persone che sono in azienda”.
La scelta da un lato di valorizzare le
persone in azienda per i ruoli apicali e
dall’altro latodi impedirneuna vendita
in futuro portano alla luce ancora un
tratto di Bonatti: le persone al centro.
Condivide?
“Assolutamente si. Nel libro sui 50 an-
ni di vita di MetalWork, finito a luglio,
Bonatti scriveva: ‘L’azienda è patrimo-
nio di tutti, di tutti voi. Dobbiamo es-
sere seri con noi, e con chi verrà dopo
di noi’. Vede, lui ha sempre concepito
l’azienda come un fattore di valore so-
ciale prima ancora che economico. Lui
chiamava i dipendenti ‘la mia gente’,
perché li considerava la sua famiglia.
Proprio per questo ha voluto costruire
unmeccanismopatrimoniale-gestorio
dell’azienda che preservasse anche la
loro occupazione e continuasse a dare
loro serenità nel tempo.
Erminio era uno che andava in giro
per l’azienda, e se vedeva una perso-
na preoccupata la chiamava nel suo
ufficio e voleva saperne il motivo.
Le posso dire, in tutta sincerità, che
l’affetto che abbiamo visto per Bonatti
da parte degli operai, dei collaboratori,
è stato davvero una cosa sincera e
sentita. Abbiamo visto davvero tanto
dolore da parte delle persone che
hanno lavorato con lui perché uma-
namente è mancato un punto di rife-
rimento importante. Per tutti noi. Lui
era certamente un carattere forte, ma
sapeva confrontarsi e a volte anche
cambiare parere.
In un altro passaggio del libro, Bonatti
scrive: ‘Prima di andare in pensione
voglio arrivare a 1.500 dipendenti’.
Anche questo è un aspetto che denota
l’uomo. Noti come Bonatti valutava il
28
progettare
410
NOVEMBRE
/
DICEMBRE
2017
Il 25 novembre scorso, al Gran Teatro Morato di Brescia, i quasi 700 collaboratori di Metal Work in Italia
si sono incontrati con la dirigenza per condividere il futuro dell’azienda.
SCENARI
nel tempo aMetalWork e la preserverà
dalla possibilità di eventuale vendita”.
Questo per quanto riguarda la proprie-
tà. E il futuro gestionale come sarà?
“Noi tre neoamministratori delegati ci
eravamogià confrontati conBonatti su
ciò che doveva essere il percorsodopo
di noi nella gestione. Anche su questo
abbiamo le idee ben chiare. Ognuno
di noi tre amministratori delegati ha
individuato fino a che età dovrà re-
stare in carica e abbiamo l’impegno,
qualche anno prima di lasciare, di
scegliere in azienda il nostro sostituto
per la funzione cui siamo delegati e
farlo crescere. In seguito, invece, la