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progettare
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OTTOBRE
2016
INCHIESTA
sibilità ed essere finalizzate a una
risoluzione positiva”. Nel predisporre
misure sanzionatorie il legislatore
deve considerare l’impatto che esse
avranno sull’economia nazionale e
internazionale. Difatti le sanzioni, e
in particolar modo quelle finanziarie,
Le sanzioni all’Iran
Per quanto riguarda invece l’Iran, le sanzioni imposte dalla comunità
internazionale sono state decise per molteplici ragioni, tra cui lo sviluppo
non monitorato del programma nucleare, oggetto del sopracitato Accordo
di Vienna, ma anche a causa delle ripetute violazioni dei diritti umani, del
finanziamento al terrorismo e a causa dello sviluppo di missili balistici.
“Aspetti, questi ultimi, che sono tutt’oggi oggetto delle misure sanzionatorie
internazionali - specifica Poggi -. Da parte degli Stati Uniti vi sono, inoltre,
motivazioni di natura strettamente nazionale, dovute alla particolare storia
delle relazioni tra i due Paesi, incrinatesi gravemente a partire dal 1979,
con la rivoluzione islamica iraniana e con la presa in ostaggio del personale
dell’ambasciata statunitense a Teheran”. Qui, i settori colpiti dalle sanzioni
internazionali sono stati principalmente l’industria petrolchimica, nucleare,
mineraria, aerospaziale, militare ed energetica iraniane, cui si aggiunge
l’embargo totale da parte degli Stati Uniti. Ad oggi permane la necessità di
essere preventivamente autorizzati per la fornitura di determinati prodotti
connessi a tutti gli ambiti sopra descritti. Il 16 gennaio scorso, il cosiddetto
Implementation Day, Unione Europea e Stati Uniti hanno dato il via alla
rimozione di determinate misure restrittive nei confronti dell’Iran. Questa
fase rappresenta una decisa svolta nell’ambito di un’apertura delle relazioni
commerciali con l’Iran. “In particolare - dice Poggi -, sono state rimosse
le restrizioni per l’export di attrezzature, materiali, software e tecnologie
relative all’industria petrolchimica, nonché le restrizioni per l’export di
attrezzature e tecnologie per la costruzione, manutenzione o adattamento
di navi e petroliere. Sono state inoltre rimosse le restrizioni all’import
dall’Iran di petrolio, gas naturale e prodotti petrolchimici, le restrizioni
per il commercio di oro, metalli preziosi e diamanti, e le restrizioni in
materia di trasporto e servizi logistici connessi ai beni precedentemente
sottoposti a restrizioni”. Come continua poi a illustrare Poggi, d’interesse
per i costruttori di macchine utensili permane la normativa europea relativa
alla movimentazione di prodotti a duplice uso (beni e tecnologie a uso
civile passibili però anche di impiego in fabbricazione, sviluppo e manuten-
zione di armi), che individua categorie di prodotti soggetti a preventiva
autorizzazione anche per quanto concerne la loro movimentazione verso
l’Iran. “A tale riguardo - precisa Poggi -, occorre segnalare ai possibili
esportatori verso l’Iran anche l’importanza della preventiva verifica dei
soggetti coinvolti nelle operazioni commerciali, in quanto permangono
negli elenchi di controllo numerose entità e individui che risultano ancora
oggetto di misure restrittive, come ad esempio il congelamento dei fondi”.
Inoltre, da parte delle imprese dovranno essere verificate le liste di prodotti
soggetti ad autorizzazione previsti dalla specifica normativa che definisce
le restrizioni attualmente in vigore nei confronti dell’Iran.
(Nella foto il presidente iraniano Hassan Rouhani)
ad oggi la tipologia maggiormente
applicata, comportano delle con-
seguenze sia per coloro cui sono
indirizzate sia per chi le impone. È
pertanto necessario che il legislatore
proceda con gradualità nell’adozione
di sanzioni, affinché queste siano
opportunamente proporzionate alle
violazioni riscontrate. “L’applicazione
di misure sanzionatorie, in qualità
di strumento di supporto all’azione
diplomatica - spiega Poggi -, ha già
portato a effetti positivi nella prati-
ca internazionale, quali ad esempio