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progettare

401

OTTOBRE

2016

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e sistemi di analisi per gestire corret-

tamente il rischio Paese, senza incor-

rere in conseguenze penali. Russia

e Iran sono solo due recenti esempi

di politiche sanzionatorie, e in Iran

la sospensione di parte di queste,

iniziata a gennaio 2016, ha riaperto

opportunità in settori di interesse

per le imprese italiane, come spiega

Zeno Poggi, titolare di Zeno Poggi

Consulenze, società di consulenza

d’impresa per l’internazionalizzazio-

ne e la gestione del rischio Paese.

Natura della sanzione

Le sanzioni internazionali sono la

risposta a situazioni geopolitiche di

criticità che comportano violazioni

del diritto internazionale, minaccian-

do non solo la pace e la stabilità

internazionale, ma anche la sicurezza

nazionale, motivazione spesso indi-

cata dagli Stati Uniti nell’applicazio-

ne di regimi sanzionatori. Il ricorso

alle sanzioni subentra in genere a

supporto della diplomazia nell’inten-

to di prevenire o risolvere conflitti,

gravi violazioni dei diritti umani o

rischi di sicurezza per la comunità

internazionale: valori fondamentali

ai quali è ispirata la società, e che

si ritiene pertanto debbano essere

Le sanzioni alla Russia

Le misure sanzionatorie imposte

da parte dell’Unione Europea e

degli Stati Uniti nei confronti della

Federazione Russa sono un esem-

pio recente e attuale di questa po-

litica economica: nella fattispecie,

la causa scatenante che ha portato

all’applicazione di sanzioni è stata

l’annessione illegale al territorio

russo della penisola di Crimea e

Sebastopoli. Le sanzioni europee

sono state rinnovate fino al 31

luglio 2016, data in cui i legislatori dell’Unione decideranno se rinnovarle ulteriormente o se

la Russia avrà intrapreso le azioni necessarie a determinarne il ritiro. “I settori maggiormente

colpiti - illustra Poggi - coincidono con i settori chiave dell’economia russa, ovvero il settore

petrolchimico ed energetico. Risultano infatti vietati alla vendita ed esportazione in Russia

specifiche tipologie di prodotti utilizzabili in tali settori e con applicazioni connesse alla

prospezione e produzione petrolifere in acque di profondità superiore a 150 metri, o in mare

aperto a nord del circolo polare artico, nonché connesse a progetti che hanno il potenziale di

produrre petrolio da risorse situate in formazioni di scisto mediante fratturazione idraulica”.

Analoghe valutazioni, con riferimento sia ai prodotti che ai soggetti, evidenziate nel caso

dell’Iran dovranno essere effettuate anche dagli esportatori che intendono approcciare il

mercato russo, oggetto delle specifiche misure sanzionatorie imposte dall’Unione Europea

nel luglio 2014. (Nella foto il presidente russo Vladimir Putin)

condivisi anche dalle imprese che

della società sono parte integran-

te e attiva. “In tal senso - spiega

Zeno Poggi, titolare di Zeno Poggi

Consulenze -, le sanzioni possono

essere considerate un intervento di

coercizione intermedio tra le azioni

di soft power e quelle hard power,

ideato per raggiungere gli obiettivi

che la diplomazia del soft power

non è riuscita a conseguire, senza

dover però ricorrere all’uso della

forza militare, pur rappresentando

comunque uno strumento forte, di

natura prettamente economica e si-

curamente in crescita”.

Misure a impatto economico

È infatti possibile prevedere che il

futuro geo-politico globale a medio-

termine sarà caratterizzato da più

conflitti, meno guerre e più sanzioni,

con sempremeno ricorso a strumenti

militari diretti, e sempre più a stru-

menti coercitivi economici e finan-

ziari. Le sanzioni saranno pertanto

sempre di più e più complesse, e

non riguarderanno tanto interi Paesi

ed economie, quanto singoli grup-

pi economici e singole entità. Ciò

impone naturalmente alle imprese

la necessità di adeguare le proprie

pratiche commerciali nei contesti di

internazionalizzazione. “Le sanzioni

sono uno strumento di natura pretta-

mente preventiva - prosegue Poggi -:

per essere efficaci, difatti, non devo-

no essere punitive, né sono mai fini a

loro stesse, proprio in quanto rappre-

sentano uno strumento atto a colpire

la Nazione destinataria per risolvere

una situazione di criticità. Inoltre, la

loro durata non può essere indefinita,

devono essere connotate da rever-