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progettare

401

OTTOBRE

2016

INCHIESTA

oltre che negli Stati Uniti, anche in

altre parti del mondo. Secondo gli

esperti, gli altri mercati dove si stan-

no maggiormente concentrando gli

investimenti sono l’Iran, grazie alla

revoca delle sanzioni internazionali

a seguito dell’accordo sul nucleare

del luglio 2015, la Cina, l’India e il

Brasile. Mercati che, sebbene ab-

biano progressivamente aumentato

la loro redditività, a causa della loto

instabilità economica e politica, rap-

presentano ancora territori ad alto

rischio per gli investimenti stranieri.

Le difficoltà percepite

Il sondaggio effettuato da K&L Ga-

tes Legal Observatory porta, inoltre,

alla luce quegli aspetti che gli im-

prenditori percepiscono come dif-

ficoltà maggiori nell’approcciare gli

investimenti oltreoceano che spesso

proprio a causa di queste difficol-

tà vengono abbandonati: in primis

le questioni burocratiche (68%), la

scarsa conoscenza nella tutela legale

(62%) e la lenta ripresa economica

(57%), nonché la perplessità sulla

possibilità di creare una rete di ven-

dita capillare ed efficace (47%) e la

mancanza di banche italiane su cui

fare affidamento (38%). Molti degli

imprenditori interrogati ritengono

però che tali criticità siano contro-

bilanciate però da un grande potere

d’acquisto delle famiglie statunitensi

(66%), dall’affinità di gusti e tendenze

tra il mercato italiano e quello d’oltre-

oceano, in particolare dall’apprezza-

mento americano per il Made in Italy,

(53%) e da un vastissimo numero di

consumatori (51%).

Secondo Arturo Meglio, avvocato

partner di K&L Gates esperto in am-

bito societario “la prima difficoltà

riguarda la poca dimestichezza degli

imprenditori con la normativa legale

americana che peraltro non è unitaria

ma differisce su base statale oltre a

prevedere anche una regolamentazio-

ne federale in alcunematerie. Si tratta

di un sistema molto competitivo che

può offrire tante opportunità ma che

fa incontrare anche delle difficoltà

oggettive, come le dimensioni note-

voli del mercato, la lingua, la scarsa

conoscenza del sistema e la difficile

gestione organizzativa che richiede

un teamspecializzato di professionisti

che segua tutte le fasi: dalla scelta

della banca, fino alla costituzione del-

la società ed all’attività sia ordinaria

che straordinaria della stessa”.Tra gli

Stati più attrattivi per i capitali italiani

si possono citare quello di NewYork,

la California, la Carolina del Nord, che

per esempio a Charlotte e Carolina

del Sud, con Charleston, offrono

degli incentivi, e il Delaware che pre-

senta una normativa societaria più

flessibile. “Tutte queste considera-

zioni, in aggiunta al sempre centrale

tema fiscale oltre che ovviamente a

valutazioni di business, impattano

sulla scelta d’iniziare con una sede di

rappresentanza o una più operativa o

addirittura aprire degli stabilimenti;

temi importanti per riuscire a sfrut-

tare appieno le maggiori potenzialità

del mercato americano, ovvero la

certezza del diritto, la ricchezza di un

mercato maturo e un sistema politico

stabile - conclude Arturo Meglio -. E-

sistono anche altri mercati importanti,

come quello di Cina e India, ma non

danno le stesse garanzie politiche,

giuridiche e finanziarie”.