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MARZO
2015
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sede dell’EAC, laComunità dell’Africa
Orientale che raggruppa rappresen-
tanti di Burundi, Kenya, Ruanda,
Tanzania e Uganda. Un territorio di
1,82 milioni di chilometri quadrati,
popolato da 135,4 milioni di abitan-
ti, che nel 2012 registrava un PIL
di 84,7 miliardi di dollari. Già nel
1967 venivano gettate le basi per
un’azione comune, tuttavia l’attuale
struttura risale al luglio 2000, quan-
do l’EAC fu fondata per ampliare e
rafforzare l’integrazione economica,
politica, sociale e culturale degli Sta-
ti aderenti operando per migliorare
la qualità della vita degli abitanti
e accrescerne la competitività, la
qualità produttiva, il commercio e gli
investimenti. Nel 2005 è stata deli-
berata l’Unione Doganale, nel 2010
il Mercato Comune e il 30 novembre
2013 è stato siglato il protocollo per
creare anche l’Unione Monetaria. Il
prossimo passo sarà la creazione di
una Federazione politica degli Stati
dell’Africa Orientale.
L’ambizioso progetto di integrazio-
ne viene supportato dalla UE, che
il 16 ottobre scorso ha siglato un
accordo di cooperazione e sviluppo
con l’EAC comprendente clausole
quale l’esenzione dalle tasse per i
beni importati dalla regione, aper-
tura graduale alle merci UE, regole
di origine che considerano le spe-
cificità EAC e le necessità dell’indu-
stria, facilitazioni per promuovere
l’armonizzazione doganale, misure
sanitarie per adeguarsi agli standard
internazionali, sviluppo di un’agri-
coltura sostenibile, accordi in ca-
so di controversie, cooperazione
economica... In definitiva questo
accordo si traduce in una liberaliz-
zazione dell’82,6% delle importazio-
ni dall’Europa in termini di valore
da realizzarsi gradualmente entro i
prossimi 15 anni.