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progettare 387

MARZO

2015

35

sede dell’EAC, laComunità dell’Africa

Orientale che raggruppa rappresen-

tanti di Burundi, Kenya, Ruanda,

Tanzania e Uganda. Un territorio di

1,82 milioni di chilometri quadrati,

popolato da 135,4 milioni di abitan-

ti, che nel 2012 registrava un PIL

di 84,7 miliardi di dollari. Già nel

1967 venivano gettate le basi per

un’azione comune, tuttavia l’attuale

struttura risale al luglio 2000, quan-

do l’EAC fu fondata per ampliare e

rafforzare l’integrazione economica,

politica, sociale e culturale degli Sta-

ti aderenti operando per migliorare

la qualità della vita degli abitanti

e accrescerne la competitività, la

qualità produttiva, il commercio e gli

investimenti. Nel 2005 è stata deli-

berata l’Unione Doganale, nel 2010

il Mercato Comune e il 30 novembre

2013 è stato siglato il protocollo per

creare anche l’Unione Monetaria. Il

prossimo passo sarà la creazione di

una Federazione politica degli Stati

dell’Africa Orientale.

L’ambizioso progetto di integrazio-

ne viene supportato dalla UE, che

il 16 ottobre scorso ha siglato un

accordo di cooperazione e sviluppo

con l’EAC comprendente clausole

quale l’esenzione dalle tasse per i

beni importati dalla regione, aper-

tura graduale alle merci UE, regole

di origine che considerano le spe-

cificità EAC e le necessità dell’indu-

stria, facilitazioni per promuovere

l’armonizzazione doganale, misure

sanitarie per adeguarsi agli standard

internazionali, sviluppo di un’agri-

coltura sostenibile, accordi in ca-

so di controversie, cooperazione

economica... In definitiva questo

accordo si traduce in una liberaliz-

zazione dell’82,6% delle importazio-

ni dall’Europa in termini di valore

da realizzarsi gradualmente entro i

prossimi 15 anni.