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progettare 387

MARZO

2015

37

Tanzania e Uganda.

Secondo Paese per esportazioni è

la Tanzania, 46,28 milioni di abitan-

ti, con una crescita media del PIL

del 7,1% nel periodo 2015-19 (fonte

EIU). Un Paese stabile, governato

dal presidente Kikwete eletto nel

2010, mentre i partiti di opposi-

zione si stanno organizzando per

presentare candidati comuni alle

consultazioni del 2015. La stabi-

lità e la crescita economica sono

date dal settore energetico in e-

spansione dopo le scoperte di gas

naturale offshore e allo sviluppo

infrastrutturale con forme di parte-

nariato pubblico-privato. Il settore

bancario è però inefficiente e il

sistema giuridico inadeguato. Nel

2013 l’Italia ha esportato beni per

78,7 milioni di euro (-15%), in gran

parte di meccanica strumentale,

metallurgia e apparecchi elettrici,

mentre sono stati importati pro-

dotti agricoli e alimentari per 47

milioni di euro (+75%). Gli italiani

investono nel turistico alberghiero

e in misura minore nel commercio,

trasporti, minerario e costruzioni.

Il piano quinquennale (2012-16)

mira a fare della Tanzania un paese

semi-industrializzato entro il 2025

incentivando comunicazioni, edi-

lizia, elettricità e intermediazione

finanziaria e introducendo politiche

a sostegno del settore agricolo.

Kampala è la capitale dell’Ugan-

da, un Paese con 36,82 milioni di

abitanti e un PIL in crescita del 6%

nel 2014.

Per il periodo 2015-17 l’Intelligen-

ce Unit di The Economist stima

una crescita annua del PIL pari al

7%, che dovrebbe salire al 12%

nel 2018-19 grazie all’imminente

produzione petrolifera. Il partito

National Resistance Movement è

saldamente ancorato al governo

da decenni e la frammentata op-

posizione rende poco probabile

un cambio al vertice anche se il

rischio di attacchi terroristici rap-

presenta una vulnerabilità alla

sicurezza. Altre criticità sono gli

apparati burocratico e giudiziario.

Il piano di sviluppo del periodo

2010-15 è concentrato sulle infra-

strutture, inadeguate soprattutto

nel trasporto. Il settore bancario

comprende 25 banche commerciali

ed enti di microfinanza, di cui 16

istituti stranieri, con basso accesso

al credito. Agli investitori esteri

vengono offerti incentivi fiscali. Il

Paese esporta principalmente caf-

fè, tè, prodotti ittici, oro, cotone e

fiori. Nel medio-lungo periodo un

potenziale di crescita è rappresen-

tato dai nuovi giacimenti petroli-

feri nell’area del lago Alberto, che

dovrebbero entrare in produzio-

ne nel 2016. Costruzioni, servizi

(telecomunicazioni e trasporti) e

agro-industriale sono altri settori

in crescita. Nel 2013 le aziende

italiane hanno esportato nel Paese

beni per 38,8 milioni di euro (-

14%), principalmente di meccanica

strumentale, moda, manifattura e

metallurgia. Abbiamo importato

per 66,7 milioni di euro (+3,3%) di

prodotti agricoli e ittici. Tuttavia,

nei primi sette mesi del 2014 le im-

portazioni sono cresciute del 41%

(16 milioni) e le esportazioni sono

calate di 11 milioni di euro (-43%).

Ruanda e Burundi

Il Ruanda è considerato un Paese

stabile, in cui predomina un go-

verno accentratore, con ambiziosi

Investimento di capitali nell’industria

Partner

State/

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

Burundi

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

Tanzania

142

206

237

391

469

1.248

514

1.103

450

-

-

Uganda

-

-

-

-

-

-

-

-

Kenya

13

5

43

69

27

139

47

318

93

91

176

Ruanda

-

-

10

10

11

13

14

17

-

-

-