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progettare 387

MARZO

2015

Ricerca e innovazione

L’Italia investe poco in ricerca, ma i suoi ricercatori, almeno a giudicare dal numero di pub-

blicazioni citate a livello internazionale, sono presenti in maniera significativa (Rapporto Ocse

2013 - Science, Technology and Industry Scoreboard 2013). Difficoltoso è invece il passaggio

dalla ricerca alle applicazioni industriali, almeno a leggere le statistiche di brevetti, start-up

e altri indicatori. In realtà è la combinazione tra capacità di ricerca, innovazione, dinamismo

industriale e capacità di conquistare nuovi mercati, a recuperare occupazione e a competere.

L’Italia riesce a tenere una buona posizione quanto a numero di pubblicazioni scientifiche a

livello internazionale (ottavo posto). Se dal numero delle ricerche si passa tuttavia a esaminare

le ricerche con più citazioni (top-cited), l’Italia si attesta a un 13% del totale, laddove 18 Paesi

totalizzano un numero di ricerche top-cited comprese fra 13 e 20%. Segno che, per quanto

produttivo a livello scientifico, il sistema della ricerca italiano

è relativamente più

povero rispetto ad altri di collabora-

zioni fra diversi

istituti (sia a livello nazionale

sia a livello

internazionale).

vestire in innovazione tecnologica solo

quando esiste un chiaro ritorno sugli

investimenti, entro i prossimi 3 anni le

PMI prevedono un incremento con-

sistente nell’utilizzo della tecnologia a

servizio del business. Il contesto peral-

tro non sembra aiutare questo sforzo.

L’incertezza economica rappresenta un

elementodi apprensione, conun livello

molto superiore alla media europea

(30%) e mondiale (32%). A seguire,

preoccupano anche i costi del lavoro

in costante crescita (31%) e il livello

di competizione globale sempre più

alto (26%).

Il ruolo delle PMI innovative in Europa

In base ai risultati della ricerca ‘Le ten-

denze innovative della piccola e me-

dia imprenditoria italiana’, realizzata

su 1.150 PMI italiane (periodo gennaio-

dicembre 2013 - Osservatorio annuale

sulle piccole e medie imprese italiane

promosso da LS Lexjus Sinacta’ - Istitu-

to Tagliacarne), pur a fronte di una de-

bole attività di ricerca e sviluppo, l’Italia

presenta una capacità d’innovazione

di rilievo, che deriva in prevalenza dal

contributodellePMI edalla loropropen-

sione a innovare in modo trasversale e

integrato. A differenza di altre econo-

mie europee, dove il contributo delle

grandi aziende è preponderante, l’Italia

presenta un sostanziale equilibrio tra

le risorse investite in innovazione dalle

PMI (49%) e dalle grandi aziende (51%).

Sul totale della spesa per innovazione

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