Table of Contents Table of Contents
Previous Page  22 / 68 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 22 / 68 Next Page
Page Background

ComeilFintech

rivoluzionerà

ilmodellodibanca

L’

innovazione digitale corre

veloce. Anche nel mondo del

credito. Il Fintech sta portan-

do con sé tante opportunità ma anche

nuove sfide e una forte necessità di

competenze specifiche. L’impatto sulle

persone e sulle imprese sarà tale da ge-

nerare maggiore trasparenza, connet-

tività e semplicità. Allo stesso tempo le

banche sono costrette a ripensare quasi

radicalmente il loro business model. Un

percorso già avviato con cautela e di

cui ne parliamo con uno dei protago-

nisti del sistema bancario italiano. Ro-

berto Nicastro, infatti, è stato per anni

Deputy CEO di Unicredit e ha poi ge-

stito le quattro good banks nate dopo

la liquidazione di Banca Etruria, Banca

Marche, CariFerrara e CariChieti e poi

confluite in UBI e Bper; e oggi anche in-

vestitore in società Fintech.

Dottor Nicastro, rispetto ai com-

petitor internazionali a che pun-

to si trova il sistema bancario

Il sistemabancarioè inuna

fasedi forte trasformazione.

Il Fintech, l’adozionedella

digitalizzazione, porteràaun

cambioradicaledelmodello

di business conricadute

positive sullaclientelaanche

nei servizi enei prodotti.

NeparliamoconRoberto

Nicastro, unprotagonista

del settore

diLucaRossi

italiano nel percorso di digitaliz-

zazione?

“È in linea col grado di digitalizzazio-

ne al quale si trovano i cittadini italia-

ni, che è un po’ al di sotto rispetto a

quello della media europea. C’è, infat-

ti, un rapporto diretto tra il grado di

digitalizzazione di una banca e la pro-

pensione dei suoi clienti. I paesi in que-

sto senso all’avanguardia sono quelli

scandinavi: per ragioni culturali e di

politiche pubbliche sono avanzatissimi

nel digitale. Un indice interessante del

livello tecnologico di un Paese è il nu-

mero di Unicorn, ossia di start-up che

raggiungono in breve il miliardo di

euro di valore. Ebbene, di Unicorn hi-

tech in Svezia ce ne sono sette mentre

in Italia una, Yoox. Quindi oggi l’Italia

è in una posizione media dal punto di

vista della digitalizzazione, e così le

sue banche. Naturalmente è diverso il

ragionamento per il servizio alle im-

prese. Anche tra quelle più piccole il

tasso di digitalizzazione supera l’80%,

e dunque la domanda di innovazione è

più pressante”.

L’adozione della tecnologia Fin-

tech porterà le banche anche a

cambiare radicalmente il proprio

modello di business?

“Certamente. La digitalizzazione por-

ta un grande aumento della traspa-

renza per i clienti e in conseguenza a

una minore marginalità per le banche.

Questo implica una fortissima necessi-

tà di efficientare e di riposizionarsi nel

tempo su curve dei costi strutturalmen-

te più basse di quelle attuali. In paral-

lelo si deve recuperare flessibilità: il

digitale assume evoluzioni non sempre

prevedibili ed occorre prepararsi. Sfide

cruciali per il settore creditizio.

Le banche del futuro avranno costi di

diverse decine di punti percentuali più

bassi di quelle attuali. Parliamo di co-

sti di struttura, quindi persone, costi

IT e immobiliari. Le filiali continuano

a svolgere un ruolo importante nel-

22

marzo 2018