ComeilFintech
rivoluzionerà
ilmodellodibanca
L’
innovazione digitale corre
veloce. Anche nel mondo del
credito. Il Fintech sta portan-
do con sé tante opportunità ma anche
nuove sfide e una forte necessità di
competenze specifiche. L’impatto sulle
persone e sulle imprese sarà tale da ge-
nerare maggiore trasparenza, connet-
tività e semplicità. Allo stesso tempo le
banche sono costrette a ripensare quasi
radicalmente il loro business model. Un
percorso già avviato con cautela e di
cui ne parliamo con uno dei protago-
nisti del sistema bancario italiano. Ro-
berto Nicastro, infatti, è stato per anni
Deputy CEO di Unicredit e ha poi ge-
stito le quattro good banks nate dopo
la liquidazione di Banca Etruria, Banca
Marche, CariFerrara e CariChieti e poi
confluite in UBI e Bper; e oggi anche in-
vestitore in società Fintech.
Dottor Nicastro, rispetto ai com-
petitor internazionali a che pun-
to si trova il sistema bancario
Il sistemabancarioè inuna
fasedi forte trasformazione.
Il Fintech, l’adozionedella
digitalizzazione, porteràaun
cambioradicaledelmodello
di business conricadute
positive sullaclientelaanche
nei servizi enei prodotti.
NeparliamoconRoberto
Nicastro, unprotagonista
del settore
diLucaRossi
italiano nel percorso di digitaliz-
zazione?
“È in linea col grado di digitalizzazio-
ne al quale si trovano i cittadini italia-
ni, che è un po’ al di sotto rispetto a
quello della media europea. C’è, infat-
ti, un rapporto diretto tra il grado di
digitalizzazione di una banca e la pro-
pensione dei suoi clienti. I paesi in que-
sto senso all’avanguardia sono quelli
scandinavi: per ragioni culturali e di
politiche pubbliche sono avanzatissimi
nel digitale. Un indice interessante del
livello tecnologico di un Paese è il nu-
mero di Unicorn, ossia di start-up che
raggiungono in breve il miliardo di
euro di valore. Ebbene, di Unicorn hi-
tech in Svezia ce ne sono sette mentre
in Italia una, Yoox. Quindi oggi l’Italia
è in una posizione media dal punto di
vista della digitalizzazione, e così le
sue banche. Naturalmente è diverso il
ragionamento per il servizio alle im-
prese. Anche tra quelle più piccole il
tasso di digitalizzazione supera l’80%,
e dunque la domanda di innovazione è
più pressante”.
L’adozione della tecnologia Fin-
tech porterà le banche anche a
cambiare radicalmente il proprio
modello di business?
“Certamente. La digitalizzazione por-
ta un grande aumento della traspa-
renza per i clienti e in conseguenza a
una minore marginalità per le banche.
Questo implica una fortissima necessi-
tà di efficientare e di riposizionarsi nel
tempo su curve dei costi strutturalmen-
te più basse di quelle attuali. In paral-
lelo si deve recuperare flessibilità: il
digitale assume evoluzioni non sempre
prevedibili ed occorre prepararsi. Sfide
cruciali per il settore creditizio.
Le banche del futuro avranno costi di
diverse decine di punti percentuali più
bassi di quelle attuali. Parliamo di co-
sti di struttura, quindi persone, costi
IT e immobiliari. Le filiali continuano
a svolgere un ruolo importante nel-
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marzo 2018