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marzo 2017

sul costo del personale. Carmelo Barba-

gallo, capo dipartimento Vigilanza ban-

caria e finanziaria della Banca d’Italia,

lo ha ricordato in un recente convegno

sottolineando come nel primo seme-

stre del 2016 il ROE dei cinque mag-

giori gruppi bancari italiani si sia quasi

dimezzato (3,7%) rispetto allo stesso

periodo del 2015 (6,3%) e ha aggiunto

che la rete di sportelli è “ancora troppo

ampia”. All’inizio della crisi finaniaria le

banche italiane, commerciali e popola-

ri, sembravano solide. Ma le cose sono

cambiate e la situazione è stata sempre

più difficile da gestire, specie quan-

do la crisi ha toccato l’economia reale

e, aziende e cittadini hanno smesso di

restituire i prestiti. Dunque, secondo la

rivista Internazionale, “come in altre

economie europee, i piccoli istituti de-

vono migliorare redditività e gestione

dei costi”. Tuttavia, le banche italiane

hanno un problema in più che si chiama

costo strutturale, tra i più alti d’Euro-

pa. Secondo il nuovo McKinsey Global

Banking come riporta Paolo Baroni de

La Stampa, la debolezza dell’economia

globale è uno dei fattori a cui metterà

dura prova i risultati delle banche, al-

meno fino al 2020. “Ne consegue che

protagonisti

i

ROBERTO FERRARI

, direttore generale di CheBanca!: “Dopo blocchi totali e immobilità di gruppo

delle banche, ora ci sono modelli nuovi e diversi e ce ne saranno sempre di più perché il digitale ab-

batte le barriere e ci saranno anche soluzioni miste”.

SILVIO ANGIUS

, Partner di McKinsey & Company: “Per le banche un approccio su tre direttive:

elasticità e capacità di ripresa, riducendo i costi fissi e liberandosi delle eredità del passato; riorienta-

re il proprio business, rispondendo alle nuove esigenze della clientela e, infine, il rinnovo interno”.

GREGORIO DE FELICE

, chief economist di Intesa SanPaolo: “Se da un lato, la spesa delle fami-

glie è il principale motore di ripresa, dall’altro le imprese si sono dimostrate riluttanti a investire nel

primo anno della ripresa. Le favorevoli condizioni del credito, il clima di fiducia e gli incentivi fiscali

dovrebbero agevolare una ripresa dell’attività di investimento nel 2017”.