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menti e continuiamo a fare ricerca. Però ci

chiediamo: è questo realmente che vuole

la gente? Quando sono arrivati i simulato-

ri sembrava un gran boom, però non han-

no avuto il successo che ci si aspettava”.

Che tipo di ricerca state conducendo?

“Abbiamo sviluppato un’ottima collabora-

zione con l’università Ca’ Foscari e voglia-

mo creare un laboratorio per l’innovazio-

ne. Metteremo giovani di tutte le parti del

mondo e di tutte le culture: non solo in-

gegneri ma anche sociologi e filosofi, per

capire i trend. La nostra ambizione è che

quando una persona va in un parco dei di-

richieste di attrazioni si moltiplicarono.

Fu allora che mio padre decise di trasfe-

rirsi a Vicenza, dove c’era una fabbrica di

fibra di vetro, elemento importantissimo

per decorare le giostre. Inventò delle

attrazioni nuove e la fabbrica ebbe un

buono sviluppo. Io entrai in azienda nel

1975, mio padre era appassionato degli

Stati Uniti e mi mandò ad aprire un uf-

ficio vendite negli USA, da allora distri-

butore esclusivista e centro di assistenza

post vendita per tutto il nord America.

È stata la mia esperienza più importan-

te, perché in America mi sono accorto

dell’importanza dell’after sale service,

dell’uso delle informazioni che ricevi dai

clienti, dell’innovazione, dell’immagine,

in anticipo sui tempi”.

Nei parchi di divertimento cosa è cam-

biato e cosa non cambierà mai?

“La fortuna del parco di divertimenti, ri-

spetto all’avanzata delle nuove tecnolo-

gie, è che è ancora un posto in cui si condi-

vide l’avventura assieme. Se hai la famiglia

ci vai con i bambini e ti ricordi quando an-

davi tu stesso sulle giostre a cavalli. È per

questo che la giostra a cavalli continua a

essere popolare. Noi abbiamo presentato

la realtà virtuale in un parco di diverti-

20

marzo 2017

A tu per tu con Donald Trump

Alberto Zamperla ha conosciuto da vicino il nuovo presidente degli USA, chiamato dallo stesso Donald Trump per

realizzare un parco per bimbi a New York (nella foto insieme qualche anno fa).

Parliamo di Trump, un suo socio in affari. Preoccupa il mondo ma ha anche molti sostenitori. Che rapporto ha

con Donald Trump?

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estivo con parecchie manifestazioni, dall’aerobica allo skating. Nessuna ha funzionato. A un certo punto ci contattano:

‘Zamperla, che cosa faresti qua?’ Io ho risposto: ‘Un parco per bambini’. Quando l’ho incontrato c’era da discuterne

il nome. Noi, tenendo conto che siamo a Central Park, vicino alla Fifth Avenue e a Park Avenue, abbiamo deciso di

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chiamate Trump Garden’. Abbiamo spiegato al suo legale che in caso di un semplice giramento di testa di un bambino, i

genitori avrebbero fatto causa sapendo che il parco era di un miliardario come Trump”.

Perché ha vinto e cosa dovremmo pensare di promesse come quella di riaprire le miniere in Ohio?

“Ha capito che le persone segretamente non ne potevano più di limitazioni eccessive e del politicamente corretto. Ha

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stesso partito, le donne, gli ispanici, i neri, e ha vinto. Ora parla di chiudere le frontiere, mettere dazi eccetera. Ma qual è

la più grande potenza economica che esporta in giro per il mondo? Gli Stati Uniti. E allora di cosa parliamo? I dazi inoltre

creerebbero subito delle ritorsioni. Vogliamo davvero tornare indietro di cento anni?”.

Lei è stato in Crimea di recente. È giusta la nuova apertura fatta da Trump nei confronti della Russia?

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Sa chi vuole liberarsi dalla Russia? Sono gli oligarchi ucraini che non vogliono Putin tra i piedi. Se si guardano i dati

economici, stiamo rubando e affamando il popolo ucraino”.