vertimenti, ne venga fuori trasformata. Le
faccio un esempio: adesso siamo abituati
ad accompagnare i bambini a scuola, li an-
diamo a riprendere, li controlliamo con il
cellulare. Ai miei tempi io dovevo essere a
casa quando calava il sole, ed ero libero. È
quella la bellezza della libertà. Allora, se in
un parco di divertimenti a un bambino di
5-6 anni do un bracciale, mentre al papà
do un collegamento all’iPhone, e lascio li-
bero il ragazzino di scegliere su che giostra
andare, che esperienza sarà per lui? Sarà
un’esperienza che lo trasformerà, se lo ri-
corderà per tutta la vita”.
La concorrenza internazionale si è fatta
forte, anche da parte dei Paesi emer-
genti. Come si mantiene l’eccellenza?
Con l’innovazione, con l’apertura men-
tale che porta a essere sempre pronti a
mettersi in discussione. Noi siamo sem-
pre molto attenti a quello che fanno i
nostri concorrenti, abbiamo letto atten-
tamente ‘L’Arte della guerra’ e sappia-
mo che conoscere l’avversario è fonda-
mentale. Rispetto ai cinesi mi sono po-
sizionato su un livello più alto. Quando
un cliente mi chiede uno sconto perché i
cinesi li fanno, rispondo: ‘Quando vieni a
lavorare da Zamperla trovi servizio, assi-
stenza, innovazione, qualcuno che sa di
cosa si parla. Se queste sono cose impor-
tanti, ti conviene restare da noi. Se non
sono importanti, è meglio che vai dove
costano meno’. Noi non ci svendiamo”.
I risultati vi stanno premiando?
“Il lavoro che abbiamo fatto di cercare di
posizionare l’azienda a un livello medio-
alto e non fare la guerra dei poveri sui
prezzi, ha dato dei grandi risultati. La
crescita di fatturato sta a testimoniar-
lo: l’anno scorso abbiamo chiuso sui 65
milioni di euro. Quest’anno se saremo
in grado di produrre quello che abbia-
mo venduto, fattureremo 90 milioni. E
abbiamo già ordini per il 2018. Stiamo
raccogliendo i frutti di tanti anni di duro
lavoro, sacrifici, assistenza. Abbiamo as-
sunto una nuova prima linea di dirigenti,
prendendo persone da grandi imprese e
con loro stiamo lavorando sui recuperi di
efficienza. Come obiettivo di Ebitda era-
vamo sul 6-7% del fatturato, siamo vicini
al 10% e l’obiettivo del 2017 è il 12,5%”.
L’importanza dei dettagli è un pallino
di grandi imprenditori, come Bernardo
Caprotti, fondatore di Esselunga, che
osservava costantemente i propri ne-
gozi e clienti. Quanto sono importanti
per lei i dettagli, i volti delle persone
visti in prima persona?
“Sono molto importanti. Se devo andare
a vendere delle giostre in un parco dei
divertimenti che non conosco, arrivo il
giorno prima e vado a visitare il parco, e
guardo chi lo frequenta. Sono famiglie,
bambini o teenager? E che attrazioni ci
sono in quel parco? In questo modo il
giorno dopo al mio interlocutore posso
proporre un’offerta su misura. Nel mio
parco a New York mi metto anche nelle
linee di code per sentire i commenti”.
Uno dei principali problemi delle me-
die imprese italiane è il passaggio ge-
nerazionale. Voi però vi state organiz-
zando. Cosa vuole fare?
“È fondamentale. Io ho ricevuto l’azien-
da da mio padre e il mio obiettivo è che
l’azienda possa continuare nel tempo.
È per questo che mi sto interessando al
laboratorio per l’innovation, alla quarta
rivoluzione industriale, alla cultura della
mia gente, che abbia una certa apertura
mentale. Quale maggiore interesse che i
marzo 2017
21
Alberto e Antonio Zamperla, il primogenito
attualmente direttore generale in Antonio
Zamperla SpA, e la Discovery Revolution, Rain-
bow’s End in Nuova Zelanda.